La quiete dopo la tempesta

Nel primo concerto del ciclo Pollini Perspektiven il pianista italiano ha affiancato la musica di Mozart a quella di autori contemporanei. Ovazioni finali dopo la Seconda Sonata di Pierre Boulez: un passo avanti nella comprensione e nell'accettazione della Nuova musica da parte del pubblico tradizionale?

Recensione
classica
Konzerthaus Wien
28 Gennaio 2006
Da due giorni Vienna è in delirio per il compleanno di Mozart. Le masse umane si muovono in maniera isterica da un evento all'altro: ci sono addirittura stati i fuochi d'artificio! Citeremmo volentieri La voce della luna di Fellini: "Se facessimo tutti un po' più di silenzio, forse capiremmo qualcosa". Questo sembrerebbe aver pensato Pollini per il primo concerto del suo ciclo, in cui assieme al Quartetto Alban Berg ha accostato composizioni di Mozart, Boulez e Webern. Il Mozart di Pollini è intimo, silenzioso, si distacca dai canoni tradizionali e dal tipico suono brillante e perlato. Nel K540 si avvicina quasi alle incisioni delle ultime opere di Liszt: una forma nitida in cui dissolvere suoni cupi dai contorni sfumati. L'incontro con il Quartetto Berg è grande prova di umiltà, un continuo calibrare delle sonorità e delle varie voci fino a raggiungere l'apice nell'Andante. Qui i suoni sembrano pervasi da una nervosità che li rende tutti diversi, dotati di una loro identità timbrica. Questa pare la caratteristica che lega tutto il programma, per altro lunghissimo (2 ore e 10), della serata. Webern e Boulez nella seconda parte, infatti, sono entrambi nel segno della consapevolezza. Le partiture vengono lette nelle loro unità minime, nei singoli suoni, che come atomi espressivi creano la struttura musicale proprio nell'attimo della loro diversificazione. Pollini esegue la musica del Novecento come se fosse la cosa più ovvia, senza spettacolarità, ma con un'organicità che cattura l'ascoltatore e lo accompagna attraverso i dettagli compositivi. E alla fine il pubblico acclama appagato come se avesse ascoltato opere straconosciute. Forse è proprio questa la strada giusta per diffondere la Nuova musica nei circuiti concertistici tradizionali.

Interpreti: Maurizio Pollini, pianoforte Alban Berg Quartett Krzysztof Chorzelski, Viola

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