La poesia dei Lieder
Livorno: Concerto per soprano e pianoforte del duo Schwartz -Montore

Giunge alla quattordicesima edizione la rassegna “Classica con Gusto” di Livorno, realizzata sotto la direzione artistica di Carlo Palese. I programmi e i repertori scelti hanno l’acutezza di essere desueti e accomunati da una prassi esecutiva di alto livello, come nel caso del concerto tenuto da Sylvia Schwartz (soprano) e Mario Montore (pianoforte), etichettato come “La poesia si fa musica”. L’affiatato duo ha presentato un programma interamente dedicato alla liederistica tedesca (Schubert, Schumann), alle arie da camera italiane (Bellini, Rossini) e a tre canzoni di Granados, tratte dalle raccolte Tonadillas e Goyescas.
Un concerto impegnativo, variegato, di indiscussa qualità e ricercatezza esecutiva, dove la voce del soprano si integra col suono del pianoforte, mantenendo un equilibrio costante e ricercato. Sorprendente l’emissione di Schwartz, capace di plasmare il colore a seconda delle emotività trasmesse dai singoli brani, mantenendo il timbro omogeneo; eccellenti le messe di voce, il cantare sul fiato con mezzevoci e filati ricchi di armonici mantenuti per tutta la gamma del registro.
Montore segue con acutezza i respiri della linea vocale, dimostrando ottima conoscenza del repertorio e facendo emergere dallo strumento ricercate sonorità per tutto il programma: un confronto incisivo sulla differenza tra i generi cameristici e gli stili dei diversi autori proposti in repertorio.
Altro merito di questo concerto, essere divulgativo proprio per la liederistica che, stranamente, in Italia è un genere poco richiesto e poco accattivante per molti spettatori. Purtroppo, contrariamente ad analoghe serate con altri generi e programmi da sold out, il pubblico presente alla Goldonetta non era molto numeroso; però si è trattato di un pubblico selezionato, vero estimatore del genere liederistico, che ha seguito in religioso silenzio la sequenza delle serie di brani, per poi prodigarsi in prolungati e unanimi consensi ai due protagonisti e all’intera serata.
Un’ulteriore nota di plauso alla direzione artistica e alla coraggiosa scelta di introdurre nella rassegna tale concerto, pur prevedendo la scarsa partecipazione. Un passo in più per divulgare un genere da noi bistrattato e che – invece – meriterebbe maggior conoscenza.
Anche perché l’Italia è considerata il paese della poesia per antonomasia.
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