La perla di McVicar

Il "Giulio Cesare" di Haendel al Metropolitan

Recensione
classica
The Metropolitan Opera
Georg Friedrich Haendel
04 Aprile 2013
Un successo annunciato il "Giulio Cesare" di McVicar al Metropolitan. Non soltanto per la presenza della Dessay, nei panni di Cleopatra, una garanzia. Quanto perché questa produzione, nata a Glyndebourne nel 2005 e in dvd nel 2009, è davvero una perla registica, da manuale. Traslare la vicenda in un impero coloniale britannico dalle tinte bollywoodiane è una trovata di gusto. La verità è che quella di McVicar è una regia bella, intelligente. Incanta vedere Cleopatra nella sua alcova sfavillante ed è uno spasso guardarla danzare civettuola Guido Loconsolo, unico italiano del cast, interpreta un Achilla ruvido e sprezzante, accanto a Patricia Bardon, Cornelia, regale nella sua tragicità. Convincente anche Alice Coote, interprete di quel Sesto sempre in bilico tra innocenza e torpore. Il Nireno di Ben Abdeslam si caratterizza per la presenza scenica, squisitamente pantomimica. La direzione di Bicket, soprattutto in certe arie di furore, manca un poco di mordente ma regala poi momenti di grande apertura ed eleganza. Combattimenti, movimenti scenici e luci sono studiatissimi e mai eccessivi.

Note: produzione Glyndebourne Festival Opera

Interpreti: David Daniels (Giulio Cesare), Natalie Dessay (Cleopatra), Tolomeo (Christophe Dumaux), Patricia Bardon (Cornelia), Alice Coote (Sesto), Guido Loconsolo (Achilla), Rachid Ben Abdeslam (Nireno), John Moore (Curio).

Regia: David McVicar

Scene: Robert Jones

Costumi: Brigitte Reiffenstuel

Coreografo: Andrew George

Orchestra: The Metropolitan Opera Orchestra

Direttore: Harry Bicket

Coro: The Metropolitan Opera Chorus

Maestro Coro: Donald Palumbo

Luci: Paule Constable

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.