La maturità del Trio Concept

A Bologna per Musica Insieme

Trio Concept (Foto Andrea Ranzi)
Trio Concept (Foto Andrea Ranzi)
Recensione
classica
Bologna, Teatro Auditorium Manzoni
Trio Concept
28 Aprile 2025 - 28 Maggio 2025

Il Trio Concept formato da Edoardo Grieco (violino), Francesco Massimino (violoncello) e Lorenzo Nguyen (pianoforte), nonostante un’età media di appena 25 anni, dimostra già una maturità esecutiva e interpretativa non indifferente, già ampiamente premiata con prestigiosi riconoscimenti internazionali. Nell’ambito della stagione 2024-2025 di Musica Insieme, il trio italiano ripercorre la storia del trio da camera in un interessante gioco di specchi tra passato e presente, concentrandosi sull’età Romantica e sulla sua eredità, concetto fondamentale per i giovani musicisti. Non a caso Nguyen, introducendo al pubblico il programma del concerto, cita i casi di appropriazione, banalizzazione e strumentalizzazione commerciale e politica di Bella Ciao e L’amour toujours da parte rispettivamente della serie Netflix La casa de Papel e dell’estrema destra tedesca e afferma che “la musica è un dono di responsabilità”. 

In questo caso la responsabilità è quella di Schumann che omaggia il genio di Mendelssohn con il suo Trio n. 1 in re minore op. 63 (1847), con cui il Trio Concept apre la serata e di cui mette adeguatamente in rilievo i variegati colori e i contrasti tra l’appassionato slancio romantico dei tempi veloci (il cui impeto giovanile nell’esecuzione talvolta svela qualche isolata imprecisione tecnica) e la tormentata tenerezza di quelli lenti. 

A seguire ecco un salto nella contemporaneità con Frende Szene III, la cui esecuzione rappresenta l’apice del concerto. Il trio, scritto tra il 1983 e il 1984 dal neoromantico Wolfgang Rihm e ispirato proprio a quello di Schumann, viene esaltato dal giovane ensemble in tutte le sue ambientazioni emotive, soprattutto grazie a un ottimo controllo delle dinamiche: dall’incipit ricco di dissonanze spettrali pari a freddi sussurri nel buio allo sviluppo di ansiogeni e pericolosi tumulti, fino alla disperata e grottesca violenza della conclusione.

Per chiudere il programma si torna dove tutto è iniziato, cioè dal meraviglioso Trio n. 1 in re minore op. 49 (1837) di Mendelssohn. Il Trio Concept brilla per l’equilibrio tra gli elementi, restituendo il romanticismo complesso e sfaccettato del brano, sempre evidenziandone la musicalità e la bellezza melodica. A conquistare sono l’efficace bilanciamento tra vigore e abbandono del primo movimento, la commovente dolcezza dell’Andante, l’ironia festante e giocosa dello Scherzo e la brillantezza travolgente del Finale, vera sintesi umorale della composizione. 

La serata si chiude, dopo un apprezzato bis (trascrizione per trio della Danza Ungherese n. 6 di Brahms), con i calorosi applausi di una sala purtroppo non gremita, ma comunque partecipe e soddisfatta. 

 

 

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