Commissionata nel 2008 a Silvia Colasanti dal CIDIM – che ne è co-produttore insieme alla Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dove replicherà a novembre – l’opera Il sole, di chi è? tratta dal testo di Roberto Piumini condensa leggera nei cinquanta minuti del suo sviluppo in scena due esigenze irrimandabili: l’educazione musicale dei più piccoli e la formazione del nuovo pubblico. Lo fa in presa diretta rivolgendosi all’unico uditorio superstite impossibile da pilotare, capace di esprimere giudizi di pancia senza compromessi: quello, appunto, dei bambini. Hanno dai 5 ai 10 anni e reagiscono in coro, con spontaneità intensa, alle suggestioni che i cinque eccellenti interpreti di Musicamorfosi diretti con grazia da Francesco Frongia, veterano del teatro musicale, mettono in scena per raccontare la storia di un lucertolone arrogante che scaccia tre piccole lucertole dal sole. Solo grazie all’astuzia di una gazza riusciranno a rivalersi del sopruso e, nel processo, il richiamo a stati d’animo quotidiani – sorpresa, sfida, coraggio, paura – familiari e dunque riconoscibili dai più piccoli, è costante. Al Polimnia Ensemble è affidata l’esecuzione musicale, che prende il via solo dopo la presentazione, al pubblico, dei sei singoli strumenti in modo che ogni suono richiami una voce, un interprete preciso della storia: le lucertole, la gazza, il topo. Le musiche della Colasanti, edite da Casa Ricordi, sono un felice esempio di coerenza produttiva: formano un continuum con la parte più sofisticata del suo lavoro testimoniando la leggibilità fresca e concreta della musica contemporanea vissuta con generosa flessibilità. Teatro esaurito nel doppio appuntamento della prima. Ora l’opera va fatta circuitare e conoscere, il virus allegro deve diffondersi. Senza vaccini.
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento