La gentilezza di Schumann

Sacile: spazio alla liederistica alla Fazioli Concert Hall

Recensione
classica
Fazioli Concert Hall
15 Dicembre 2010
Alla Fazioli Concert Hall si è celebrata la chiusura dell’anno schumanniano con una delicata interpretazione di celebri pagine liederistiche affidata al tenore Marcello Nardis e al pianista Norman Shetler. La chiave interpretativa della serata è stata data dal tenore in persona nella breve introduzione che precedeva la performance (una prassi comune a tutti i concerti targati Fazioli): Nardis ha scelto di privilegiare gli aspetti più gioiosi della musica di Schumann, anche laddove questa entri in contrasto con i testi di Heine. Bando alla malinconia, dunque! La voce, pertanto, ha mantenuto sempre un timbro chiaro e levigato nello spaziare per tutta la gamma dinamica, dal sussurro allo slancio eroico: nel Liederkreis op. 24 si è librata leggera come una piuma, mentre nei cicli Der arme Peter e – soprattutto – Dichterliebe ha riguadagnato gradualmente il suo peso terreno. Un’interpretazione di buon impatto emotivo, grazie anche al pianoforte di Shetler, veterano della liederistica e autentico regista del concerto. Il pubblico ha mostrato un convinto apprezzamento di questo Schumann, reso “gentile” anche nei momenti più concitati ed energici, tuttavia la riduzione ai minimi termini di un autentico struggimento romantico non può non suscitare un po’ di nostalgia.

Note: Programma: Liederkreis op. 24; Der arme Peter op. 53 n. 3; Dichterliebe op. 48

Interpreti: Marcello Nardis, tenore Norman Shetler, pianoforte

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.

classica

A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista 

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento