La Cassandra di Foccroulle

Alla Monnaie di Bruxelles una prima assoluta

Cassandra
Cassandra
Recensione
classica
Monnaie di Bruxelles
Cassandra
10 Settembre 2023 - 23 Settembre 2023

Prevedere i disastri che stanno per accadere, ma restare inascoltati, incompresi. Come oggi fanno i lanciatori d’allarme, come aveva fatto ai tempi della guerra di Troia  Cassandra. E’ questo il dramma che ha voluto mettere in primo piano la Monnaie di Bruxelles, teatro d’opera che si è distinto in questi ultimi anni, sotto la direzione di Peter de Caluwe, come molto attento ai temi d’attualità. Partire dalla mitologia greca per parlare quindi delle conseguenze del cambiamento climatico affiancando alla figlia di Priamo la figura di Sandra, una scienziata che lancia l’allarme sulle conseguenze disastrose dello scioglimento dei ghiacciai.

La nuova creazione mondiale è stata affidata come compositore al belga Bernard Foccroulle che della Monnaie è stato direttore generale prima di de Caluwe, per poi passare a dirigere il Festival d’Aix-en-Provence sino al 2015, anno in cui Foccroulle ha deciso di dedicarsi solo alla sua carriera di organista e alla composizione.

E’ nata così Cassandra, la sua prima opera, in collaborazione come librettista con Matthew Jocelyn, canadese con esperienze sopratutto come regista. Proprio il libretto è l’anello più debole della nuova opera, un’ora e mezza in inglese senza intervallo pieno di slogan, frasi fatte e cliché del mondo degli attivisti ambientali, un po’ è voluto ma il risultato è noioso, oltretutto con gli stand-up di Sandra, studiosa poco realistica, che dovrebbero essere venati d’humour e che invece non hanno fatto ridere per niente la sala, verboso con le parole che prendono il sopravvento sulla musica, ma non mancano delle righe felici con belle frasi d’impatto e si nota una certa ricerca sui suoni delle parole.

Ma funziona l’idea di mescolare la storia antica e quella moderna, lo scioglimento dei ghiacciai ai Poli e il rischio di estinzione delle api. La musica di Foccroulle, grande specialista di musica antica, è piacevole e varia, da reminescenze barocche a ritmi sudamericani, non particolarmente innovativa ma assai curata e raffinata, con momenti assai riusciti come quelli delle corde che evocano realisticamente il fluttuare degli sciami, con inserimenti efficaci dei rumori dei ghiacciai in movimento, non potevano mancare le citazioni di Bach proposto come la musica che ascolta Sandra.

E compaiono i nomi anche di tanti altri compositori perché così veramente si chiamano alcune aree dei Poli, dalla penisola Monteverdi al monte Strauss. Composizione di Foccroulle però che non sembra particolarmente valorizzata dalla direzione del maestro giapponese Kazushi Ono, recentemente nominato direttore della Filarmonica di Bruxelles e che in passato è stato pure direttore musicale della Monnaie: l’orchestra è a tratti un po’ troppo forte, la direzione è netta ma manca un po’ di sfumature, non appassiona.

La regia è stata affidata invece alla parigina Marie-Eve Signeyrole, che ha curato anche i bei video, mai invasivi, ma anche lei non ha convinto completamente: non è tutto chiaro quello che succede in scena, soprattutto con la famiglia di Sandra, discutibile poi quando piazza il coro in sala depotenziandone l’effetto, ripetute e noiose le scene di sesso simulato che non aggiungono senso, l’impressione è che la regia è più al servizio del testo e della drammaturgia, firmata da Louis Geisler, che della valorizzazione anche della musica. Funziona bene ed è bella, elegante a vedersi l’installazione centrale che nel prologo e tredici scene che compongono l’opera velocemente passa da essere biblioteca a muro di Troia che crolla ad alveare e sala da pranzo, si apre e si gira, serve da schermo per le proiezioni. Le scene apparentemente semplici sono di Fabien Teigné.

Belli anche i costumi di Yashi, tranne quelli di Blake poco caratterizzato come attivista, mentre musicalmente il personaggio è ben accompagnato dall’uso del sassofono. Nelle luci di Philippe Berthomé solo il rosso sembra mal calibrato ed eccessivo. Infine i cantanti, scelti in stretta collaborazione con Foccroulle, sono tutti giovani ed interessanti: perfetta per la parte di Cassandra il mezzosoprano serbo Katarina Bradié, mentre la scienziata Sandra è stata affidata al soprano americano Jessica Niles; bravi anche il baritono canadese Joshua Hopkins come il dio Apollo e il tenore americano Paul Appleby come Blake, l’attivista fidanzato di Sandra. Una citazione speciale merita il soprano belga Sara Defrise, sempre più brava e ormai affermata come una delle migliori interpreti della giovane generazione d’opera contemporanea, qui purtroppo solo nella piccola parte di Naomi, la sorella di Sandra.

Infine il baritono basso Gidon Saks interpreta sia il ruolo del padre di Cassandra che di quello di Sandra, analogamente il mezzosoprano Susan Bickley è la madre di entrambe. Molto bello il finale con tutte e due le protagoniste insieme in scena, con Cassandra che spinge Sandra ad andare avanti nella sua battaglia.  Per la nascita della nuova opera la Monnaie ha creato poi un coro amatoriale di finti attivisti che si esibisce con successo in piazza davanti al teatro prima degli spettacoli e ha previsto un Festival con altri eventi, spettacoli e conferenze sul tema, che durerà sino a fine settembre.

 

 

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista 

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo