Kurtág a teatro
I Kafka-Fragmente alla Biennale di Salisburgo
Recensione
classica
Scrivendo i "Kafka-Fragmente" Kurtág non pensava certo al teatro, anche se non ha mai nascosto di sognare "un'esecuzione per strada, fra la gente, sui mezzi pubblici" e una certa teatralità è connaturata con la sua scrittura. La Biennale di Salisburgo, attualmente diretta da Heike Hoffmann, ne ha proposto una versione scenica curata da Antoine Gindt. Una sfida drammaturgia già realizzata con successo in Italia da Denis Krief, nel 2009, alla Sagra Malatestiana di Rimini.
Protagoniste al Landestheater di Salisburgo il soprano Salome Kammer e la violinista Carolin Widman, riflesso o doppio l'una dell'altra, tanto da scambiarsi spesso la posizione scenica, per arrivare a presentarsi entrambe con il violino in mano nella "Scena nel tram", uno dei rari momenti di felicità kafkiana. Con loro comparse e mimi, a volte spettatori universali di questi frammenti che hanno il carattere dell'assoluto e racchiudono tutta la storia della musica, altre volte spettatori reali, come quelli che nel 1910 a Praga videro la danzatrice dei Ballets Russes Eduardowa, accompagnata da due violinisti, danzare su un tram "in piena corsa, nella viva corrente e nella quieta via".
Proiezioni su un piccolo schermo aggiungono dettagli domestici a ciò che accade sul palco: compaiono un divano, un tavolo, disposti con simmetrie che ricordano quelle dei film di Jaques Tati. Molti i riferimenti alla scrittura come fatto estemporaneo, dal mimo che in apertura riproduce il gesto di chi scrive, al testo dattiloscritto proiettato, come nel frammento intitolato "Hommage-message à Pierre Boulez". Ottima prova degli interpreti, accolti trionfalmente. Sopra tutti la partitura di Kurtág, testimone di un pensiero originalissimo e difficilmente catalogabile nelle ormai consunte categorie della contemporaneità.
Interpreti: Antoine Gindt - regia Salome Kammer - soprano Carolin Widmann - violino
Luci: Klaus Grueber
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