José le Moko

Una gangster story la "Carmen" secondo Arlaud a Baden-Baden

Nikolai Schukoff (Don José) e Rinat Shaham (Carmen) nel finale del primo atto di "Carmen" (foto Festspielhaus Baden-Baden/Andrea Kremper)
Nikolai Schukoff (Don José) e Rinat Shaham (Carmen) nel finale del primo atto di "Carmen" (foto Festspielhaus Baden-Baden/Andrea Kremper)
Recensione
classica
Pfingfestspiele 2010 Baden Baden
George Bizet
22 Maggio 2010
L'intenzione dichiarata di questa produzione era mostrare al pubblico la vera "Carmen" cioè un'opéra comique. Almeno musicalmente, l'operazione pare riuscita. In buca, il Balthasar Neumann Ensemble, complesso specializzato nel repertorio barocco e classico, è opportunamente ispessito sia nei ranghi che nel suono, che si direbbe prodotto da una orchestra tradizionale. Non è tradizionale la lettura del direttore Theodor Currentzis: avarissimo di effetti, la sua "Carmen" ha una dimensione quasi cameristica, nella quale non si perde nessun dettaglio, nemmeno negli ensemble e nei momenti corali resi con grande pulizia e precisione. Una pulizia che si ascolta raramente in quest'opera e che va a tutto vantaggio di una distribuzione vocale tutt'altro che ideale sulla carta, ma molto funzionale alle ragioni di Currentzis. La protagonista Rinat Shaham ha mezzi vocali e physique du rôle ideali ma perde di smalto dopo l'inizio folgorante, mentre il José di Nikolai Schukoff cresce sulla distanza. Più difficile la scelta di Michael Nagy: vocalista eccellente ma il ruolo di Escamillo gli va un po' largo. La Micaëla di Marina Rebeka è sicura e riuscita. Funzionali i numerosi comprimari, eccellenti gli interventi del coro. Meno in sintonia con la lettura rigorosa del direttore, la visione di Philippe Arlaud, che tratta "Carmen" come una gangster story con un tocco di esotismo arabeggiante. Qualche soluzione da Regietheater – la trasformazione di Micaëla in proiezione psichica di José, la morte del torero Escamillo e l'esecuzione (goyesca) di Don José sul finale – risulta un po' esteriore e non evita l'impressione di un insieme poco coerente e incisivo. Impressione accentuata dalle scene eccessive e ridondanti, laddove la musica richiederebbe una dimensione più raccolta.

Note: Nuova produzione. Altre rappresentazioni: 24 e 26 maggio.

Interpreti: Rinat Shaham (Carmen), Nikolai Schukoff (Don José), Marina Rebeka (Micaëla), Michael Nagy (Escamillo), Michael Vier (Dancairo), James Elliott (Remendado), Jean-Marc Salzmann (Zuniga), Roman Grübner (Moralès), Katherina Müller (Frasquita), Christina Daletska (Mercédès), Philippe Ermelier (Lilas Pastia)

Regia: Philippe Arlaud

Scene: Philippe Arlaud

Costumi: Andrea Uhmann

Orchestra: Balthasar-Neumann-Ensemble

Direttore: Teodor Currentzis

Coro: Balthasar-Neumann-Chor; Petits Chanteurs de Strasbourg, Maîtrise de l’Opéra national du Rhin

Maestro Coro: Detlef Bratschke; Philippe Utard

Luci: Philippe Arlaud (Video: www.screenpix.at)

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