Italiani a Parigi
L’Orchestre National de France celebra con Muti i suoi 80 anni

Recensione
classica
A trentaquattro anni di distanza dal suo debutto con questa orchestra, il maestro Riccardo Muti sale sul podio dell’Orchestre National de France oggi diretta stabilmente da Daniele Gatti, a ottanta anni esatti dal primo concerto della compagine francese. Un onore reciproco, in una serata-evento che tuttavia appare molto “décontracté”, alla francese. C’era un evidente clima di festa al teatro parigino di Avenue Montaigne e Muti, accolto calorosamente da un parterre in cui spiccavano molti connazionali, si è messo più volte da parte sul palco lasciando spazio all’orchestra. E a fine concerto ci ha tenuto a sottolineare – in italiano, con affetto e simpatia – di esserle stato fedele, invitando tutti ad essere vicini a questa falange parigina che è preziosa ambasciatrice della musica francese ed europea. E in chiusura, tra le rose bianche lanciate ai suoi piedi dal pubblico, ha persino accennato un “Tanti auguri a te”.
L’apertura con l’ouverture del "Guillaume Tel"l rossiniano condensava già lo spirito dell’intero concerto: quello di una direzione che fa del tempo, coi suoi elastici smottamenti e le tensioni, la chiave d’interpretazione drammaturgica. I climax e i parossismi si costruiscono così col tempo più che con la dinamica. E tanto, tanto cantato, sul filo rosso della musica francese o di pagine legate alla storia parigina. Poi è toccato al “Poème de l’amour et de la mer” di Chausson, da quel repertorio che è lo zoccolo duro dell’orchestra. A interpretarlo come solista il mezzosoprano Bernarda Fink, più a suo agio e sulla stessa linea interpretativa dell’orchestra in “La mort de l’amour” piuttosto che “La fleur des eaux”. E in chiusura una densa Sinfonia n. 3 di Scriabin, ma già il tripudio di applausi era cominciato ancor prima che il suonosi levasse dal palco.
Interpreti: Bernarda Fink, mezzosoprano
Orchestra: Orchestre National de France
Direttore: Riccardo Muti
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