Il Trittico in sequenza

La regia precisa e creativa di Michieletto

Gianni Schicchi (foto Werner Kmetitsch)
Gianni Schicchi (foto Werner Kmetitsch)
Recensione
classica
Theater an der Wien Vienna
Giacomo Puccini
10 Ottobre 2012
Dopo la "Bohéme" di Salisburgo il giovane Damiano Michieletto si sta affermando come uno dei nuovi registi preferiti dal pubblico e dalla critica austriaca. Nell’allestire per il Theater an der Wien il “Trittico” pucciniano, il regista e il suo team hanno proposto soluzioni originali e avvincenti che in parte hanno risolto alcuni dei problemi legati alle peculiarità drammaturgiche dei tre atti unici, che non a caso raramente vengono eseguiti in un unico contesto. Le tre opere sono proiettate nel presente e collegate tra di loro: Il ”Tabarro” va in scena tra i container di un porto industriale; le scatole metalliche aperte diventano la cella e i lavatoi di una sorta di campo di prigonia–convento, dove vivono “Suor Angelica” e le sue consorelle. Dopo la pausa, infine, i container ospitano gli interni di un appartamento borghese. Siamo in “Gianni Schicchi”: Elementi e oggetti ritornano in maniera suggestiva in tutti i quadri. Il grande pregio di questa regia sta proprio nella sua marcata impronta interpretativa: mostrare il tragico e il comico dei tre atti come faccie della stessa medaglia, esaltare gli aspetti più violenti e cinici dell’animo. Invece di far ricorso ai tipici cliscee del cosiddetto “Regietheater” di stampo tedesco, Michieletto e team propongono un testo parallelo che si sovrappone al plot originale senza forzature e sono capaci di condurre i cantanti tra un repertorio di gesti credibile e ricco di dettagli. Bisogna però dire che cantanti attori così non se ne trovano spesso! Ottimo Roberto Frontali (protagonista in Tabarro e Gianni Schicchi); brave Stella Grigorian e Ekaterina Sadovnikova; Patricia Racette (protagonista in Tabarro e Suor Angelica) non ha invece convinto del tutto da un punto di vista vocale: tra gli applausi alla fine anche qualche fischio.

Note: Rani Calderon sostituisce Kirill Petrenko, impossibilitato a dirigere a causa di un incidente avvenuto durante le prove.

Interpreti: Patricia Racette, Maxim Aksenov, Roberto Frontali, Stella Grigorian, Maurizio Lo Piccolo, Jürgen Sacher, Ekaterina Sadovnikova, Paolo Fanale, Andrew Owens, Marie-Nicole Lemieux, Ann-Beth Solvang, Celia Sotomayor, Gaia Petrone, Carola Glaser, Milena Arsovska, Lilja Gudmundsdottir, Frederikke Kampmann, Johanna Krokovay, Jürgen Sacher, Leonid Sushon, Biagio Pizzuti, Maurizio Lo Piccolo, Andrea Porta, Rupert Bergmann, Dario Giorgele, Maciej Idziorek, Ben Connor

Regia: Damiano Michieletto

Scene: Paolo Fantin

Costumi: Carla Teti

Orchestra: ORF Radio Symphonie Orchester Wien

Direttore: Rani Calderon

Coro: Gumpoldskirchner Spatzen, Arnold Schönberg CHor

Maestro Coro: Elisabeth Ziegler, Erwin Ortner

Luci: Alessandro Carletti

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.