Il trionfo del nasone

Il Cyrano de Bergerac (1936) di Alfano sta vivendo un momento oltremodo felice: dopo decenni di oblio dal 2002 è stato ripreso in una mezza dozzina di teatri. Il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia riprende il collaudato allestimento di New York, con grande successo per cast, direttore e Orchestra.

Recensione
classica
Palau de Les Arts "Reina Sofía" Valencia
Franco Alfano
16 Febbraio 2007
Il Cyrano de Bergerac (1936) di Alfano sta vivendo un momento oltremodo felice: dopo decenni di oblio dal 2002 è stato ripreso in una mezza dozzina di teatri. Il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia avrebbe dovuto riprendere il collaudato allestimento di New York; se non che a dicembre, a causa di un incidente occorso ai macchinari sofisticatissimi della nuova astronave lirica spagnola, si è vanificata la speranza di potervi vedere la regia di Francesca Zambello. Il regista e scenografo polacco Michal Znaniecki ha concepito un nuovo allestimento, realizzato a tempo di record; i bei costumi di Isabelle Comte si richiamano al Seicento di Edmond Rostand, mentre una struttura scenica tondeggiante, di volta in volta modificata, sì da fungere da spalti per il pubblico del palazzo di Borgogna (primo atto) o da torretta (terzo atto), sembra fare il verso alla passione dei valenciani per il cemento armato. Plácido Domingo in stato di grazia, in un ruolo che gli si addice come pochi (il centoventunesimo della sua carriera), appassionato e tuttora più convincente di ognuno dei suoi giovani rivali nel duetto del secondo atto, toccante nella scena della morte, era coadiuvato dall'intensa Roxanne di Sondra Radvanovsky e in genere da un cast davvero ottimo. Patrick Fournillier coglie ogni sfumatura della raffinata partitura, le cui sonorità – molto più francesi che italiane – sono state rese alla perfezione dalla neonata Orquestra de la Comunitat Valenciana. Successo notevole, tutto esaurito per ognuna delle quattro serate, in attesa dei primi due segmenti di un nuovo Anello coprodotto con il Maggio Musicale Fiorentino e diretto da Zubin Mehta (28 aprile-14 maggio), con cui il Palau di Valencia si lancia in competizione con le più grandi istituzioni del mondo.

Interpreti: Roxane: Sondra Radvanovsky, soprano -La dueña/Sor Marthe: Itxaro Mentxaka, mezzosoprano-Lise: Silvia Vázquez, soprano-Cyrano: Plácido Domingo, tenore-De Guiche: Rod Gilfry, baritono-Carbon: Javier Franco, baritono-Christian: Arturo Chacón-Cruz, tenore-Ragueneau: Carmelo Corrado Caruso, baritono-Le Bret: Nahuel di Pierro, basso-De Valvert: Roberto Accurso, baritono-Un ufficiale spagnolo: Rubén Belmonte, baritono

Regia: Michal Znaniecki

Scene: Michal Znaniecki; Light Designer: Boguslaw Palewicz

Costumi: Isabelle Comte: Maestro d'armi: Rick Sordolet

Orchestra: Orquestra de la Comunitat Valenciana

Direttore: Patrick Fournillier

Coro: Cor de la Generalitat Valenciana

Maestro Coro: Francesc Perales

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