Il Ring è servito

Acclamato da pubblico e critica il nuovo allestimento del Ring della Staatsoper di Vienna

Foto Wiener Staatsoper GmbH / Axel Zeininger
Foto Wiener Staatsoper GmbH / Axel Zeininger
Recensione
classica
Wiener Staatsoper Vienna Wien
16 Maggio 2009
Con la nuova produzione di Rheingold giunge a compimento dopo due anni il nuovo Ring della Staatsoper di Vienna. Non si capisce perché il prologo della tetralogia sia stato allestito per ultimo, considerato anche il fatto che gli intenti registici di Bechtolf qui si esplicitano nel modo più diretto e conseguente. Al centro della sua narrazione risalta l’elemento fiabesco e il tentativo di umanizzare i personaggi divini. Questo, però, non riesce a disegnare una dimensione interpretativa veramente significativa, con risultati a tratti blandi e poco audaci. Convince, invece, il modo in cui l’organismo drammatico si sorregge su una condotta dei personaggi precisa e meticolosa. Questo Rheingold non è costruito sul contrasto Wotan – Alberich, sulla loro brama di potere, ma su un Loge iperattivo, a volte cabarettistico, che tira a suo piacimento i fili dell’azione e dello sviluppo scenico. Per leggere in questo modo il personaggio, un interprete duttile come Eröd è la soluzione ideale, ma il suo baritono (non il tenore richiesto dalla parte) non riesce a interagire in intensità e volume con l’accompagnamento orchestrale nella tessitura alta. Anche perché Welser-Möst, a differenza delle altre parti della tetralogia, legge la partitura con maggiore slancio, con dinamiche e tessuti più densi e meno cristallini, favorendo sonorità più corpose e ruvide. La scena scarna, quasi vuota, non avvince, appesantisce, mentre l’utilizzo di effetti video poco ispirati dà un’impressione di scolastica rudimentalità. Il Wotan di Uusitalo soddisfa, anche se nelle altre parti del ciclo ha saputo diffondere maggiore profondità e potenza sonora. Ben scelto il resto del cast.

Interpreti: Wotan: Juha Uusitalo, Donner: Markus Eiche, Froh: Gergely Németi, Loge: Adrian Eröd, Fricka: Janina Baechle, Freia: Ricarda Merbeth, Erda: Anna Larsson, Alberich: Tomasz Konieczny, Mime: Herwig Pecoraro, Fasolt: Sorin Coliban, Fafner: Ain Anger, Woglinde: Ileana Tonca, Wellgunde: Michaela Selinger,, Floßhilde: Elisabeth Kulman.

Regia: Sven-Eric Bechtolf

Scene: Rolf Glittenberg

Costumi: Marianne Glittenberg

Orchestra: Orchestra della Wiener Staatsoper

Direttore: Franz Welser-Möst

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