Il Requiem di Palestrina a Cremona

Tra i concerti più attesi del Monteverdi Festival di Cremona, quello con i Tallis Scholars diretti da Peter Phillips ha raccolto nella Chiesa di San Marcellino 400 e più appassionati del repertorio polifonico.

L'occasione era la celebrazione dei 500 anni dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, e la primizia imperdibile era l'esecuzione in prima mondiale della Missa pro defunctis cum quinque vocibus in una nuova edizione critica a cura di Riccardo Pintus. La nuova edizione si basa su un manoscritto proveniente dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, archivio della Cappella Giulia, in cui Palestrina lavorò a lungo, manoscritto che contiene anche il responsorio Libera me, Domine attribuito ugualmente al compositore.

L'esecuzione del capolavoro, incorniciato da tre brani sacri di Claudio Monteverdi (il mottetto Lauda Jerusalem SV 203, la Messa in sol minore a quattro voci SV 190 e il Laudate, pueri SV 196) complice anche l'acustica delle alte volte della chiesa e la sua monumentalità barocca, è stata un evento memorabile ed unico.

Il gesto minimale ed asciutto di Phillips ha guidato le straordinarie voci dei dieci cantori in una esecuzione ascetica, disincarnata, che pur nell'intreccio polifonico e nel gioco imitativo tra le voci faceva trasparire le parole della liturgia cristiana con grande chiarezza. Una performance di rara bravura in cui spiccavano la morbidezza delle linee melodiche, lo sfumare armonioso delle frasi e il perfetto equilibrio vocale, a creare un momento di profondo misticismo che ha fatto anche dimenticare il caldo torrido e che ha immerso il pubblico in un tangibile silenzio. E qui il silenzio faceva davvero parte della musica, esaltando la purezza dei suoni e il loro emergere e dissolversi. 

Scroscianti gli applausi finali, per questo gruppo di virtuosi che hanno confermato ancora una volta il proprio talento e fatto onore alla fama che li accompagna.