Il lungo viaggio del turco
Dopo Amburgo e Monaco l’allestimento di Loy approda con grande successo a Vienna.

Recensione
classica
Il pubblico viennese ha accolto questo allestimento con grande entusiasmo, anche se non si trattava proprio di una novità, visto che il Turco di Loy aveva già fatto tappa nei teatri di Amburgo e Monaco. Il successo viennese non deve tuttavia stupire: ascoltare Rossini a Vienna, infatti, è stranamente cosa rara e l’ottimo cast della produzione è stato all’altezza dell’evento. La regia di Loy ha fatto emergere chiara la dimensione metateatrale. Avvincente, frenetica e piena di brio ha saputo strappare, in un susseguirsi di slapstick, continue risate. Forse, però, con qualche cliché di troppo: danza del ventre e tappeti volanti, armadi stipati di scarpe per Donna Fiorilla, gelosie e conflitti risolti ben due volte sul ring di pugilato, e nella scena iniziale, ambientata in un campo nomadi, una trentina di zingari (l’eccellente Arnold Schönberg Chor) che usciva da una minuscola roulotte. Certo sulla scena non si è voluto coltivare il politicamente corretto, e più i gesti si facevano espliciti, con aperture e chiusure di cerniere, più il pubblico sembrava divertito. Ricercando una certa continuità con il teatro musicale di Mozart, Luisi ha accompagnato con gesto leggero, crescendi dosati, melodie ben cesellate e calzanti svolte agogiche. I cantanti, ottimi attori e dizione esemplare, hanno saputo inserirsi magistralmente nel concetto di regia. La Machaidze, timbro pieno, un po’ metallico e slanci a volte troppo drammatici, riempiva la scena con aurea e carisma. Elegantissimo D’Arcangelo, con portamento belcantistico e affascinante presenza scenica. Marabelli e Girolami hanno saputo riunire in un tutto organico canto e recitazione. Fresca e convincente la lettura della Gardina. Fanciullesco il tenore di Alegret, ottima tecnica, ma a volte timbro troppo snello e nasale.
Note: Coproduzione con la Bayerische Staatsoper
Interpreti: Selim Ildebrando d´Arcangelo Donna Fiorilla Nino Machaidze Don Geronio Renato Girolami Don Narciso David Alegret Poeta Enrico Marabelli Zaida Paola Gardina Albazar Erik Årman
Regia: Christof Loy/Benedikt von Peter
Scene: Herbert Murauer
Costumi: Herbert Murauer
Coreografo: Jacqueline Davenpoort
Orchestra: Orchester Wiener Symphoniker
Direttore: Fabio Luisi
Coro: Arnold Schoenberg Chor
Maestro Coro: Erwin Ortner
Luci: Rainhard Traub
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