Il Duca lugubre di Battistelli
"Le Duc d'Aube" di Donizetti completato dal compositore contemporaneo, ad Anversa
Recensione
classica
Nelle Fiandre, dove ancor’oggi non pare sopito il sogno dell’indipendenza, ricompare in scena il tirannico governatore spagnolo di Donizetti-Scribe, ma stavolta nella intelligente rivisitazione di Giorgio Battistelli, che ha riassettato alcuni passaggi incompleti dell’opera e scritto il finale mancante. Non à la manière di Donizetti, bensì alla propria. La prima felice avvisaglia la si ha all’inizio del terzo atto con l’aria del Duca (il bravissimo George Petean, prestante di voce e di forte presenza scenica), che Battistelli spinge verso un pathos verdiano di grande efficacia. Poi a circa metà del quarto atto, senza alcuno choc per l’ascoltatore, arriva a sorpresa la nuova partitura atonale, drammaturgicamente conseguente. Il canto del Duca sul cadavere del figlio (Ismael Jordi, tenore di non comune autorevolezza e dal timbro dolcissimo) è toccante e senza alcuna cerebralità che l’avrebbe distratto dalla tragedia. L’altra voce protagonista è quella Rachel Harnisch, sicura e di aspetto gradevole. Tutte e tre le voci senza problemi nel passare dal bel canto all’atonalità.
"Le Duc d’Albe", in realtà qui alla sua prima rappresentazione nell’originale francese, si conclude con un inno alla libertà che più lugubre non si poteva immaginare. Ben sottolineato dal regista Carlos Wagner, che porta in scena un coro di zombie senza testa, segno che la libertà è ormai solo una retorica senza speranza.
L’intera impostazione scenica ricrea una tirannide fuori dal tempo, dove è spesso più accentuata la guerra rispetto alla ragion di stato e si avvale dei costumi dello stilista fiammingo Alfons Flores. Sul podio Paolo Carignani perfettamente a suo agio in entrambe le partiture, con lucidità e chiarezza di sonorità, assecondate dall’acustica eccezionalmente avvolgente della sala dell’Opera di Anversa.
Al termine grandi applausi a tutto il cast e al co-autore.
Interpreti: Henri de Bruges: Alexey Kudrya / Ismael Jordi Hélène d'Egmont: Rachel Harnisch Le Duc d'Albe: George Petean Sandoval: Vladimir Baykov
Regia: Carlos Wagner
Direttore: Paolo Carignani
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