Il Demofoonte ritrovato
Torna sulle scene il dramma per musica scritto per il S. Carlo nell'intonazione del 1770
Recensione
classica
Jommelli, superstar che riscuoteva i consensi di Charles Burney e aveva attirato l'attenzione del giovane Mozart, nel 1770 s'apprestava a intonare per la quarta volta il Demofoonte. Ora Riccardo Muti ha riscoperto questo dramma per musica su libretto di Metastasio nella biblioteca del Conservatorio di S. Pietro a Majella; per il terzo anno (e per altri 2) il Festival di Pentecoste di Salisburgo, in coproduzione col Ravenna Festival, mette in scena opere della scuola napoletana mai state in cartellone: prossime tappe Parigi e Ravenna.
La trama ha al centro il conflitto generazionale tra padre (Demofoonte) e figlio (Timante), e l'amore contrastato di quest'ultimo con Dircea: Demofoonte vorrebbe che Timante sposasse Creusa, regina di Frigia.
L'uso virtuosistico dell'orchestra in competizione con i cantanti, la scrittura contrappuntistica degli archi, la maestria nel recitativo accompagnato, lodata anche dai suoi contemporanei, sono le peculiarità della partitura di Jommelli. La scena è bianca e asettica, vivificata da qualche pianta e dall'uso sapiente della luce. Domina uno stile impero minimal: nella vita alta degli abiti femminili, nella pettinatura à la Titus di Timante.
Maria Grazia Schiavo è una Dircea dalla voce rotonda, duttile e carezzevole, il cui momento più alto è nell'aria "Se tutti i mali miei"; convince la recitazione di Josè Maria Lo Monaco (Timante) che dà il meglio di sé nei pezzi d'insieme; la bella Creusa (Eleonora Buratto) dal biondo crine si distingue per il suo caratterino ("Tu sai chi son" e "Non curo l'affetto"). L'autorevolezza di Demofoonte (Dmitry Korchak) è affidata soprattutto alla sua voce potente, meno alla presenza scenica. Accoglienza calorosissima del pubblico, ottima prova per l'Orchestra Giovanile Cherubini.
Bentornato Jommelli!
Interpreti: Dmitry Korchak, Demofoonte Josè Maria Lo Monaco, Timante Maria Grazia Schiavo, Dircea Antonio Giovannini, Matusio Eleonora Buratto, Creusa Valentina Coladonato, Cherinto Valer Barna-Sabadus, Adrasto
Regia: Cesare Lievi
Scene: Margherita Palli
Costumi: Marina Luxardo
Orchestra: Giovanile Cherubini
Direttore: Riccardo Muti
Luci: Gigi Saccomandi
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln