Il Beethoven di Gardiner

Milano: con l'Orchestra Mozart

John Eliot Gardiner
John Eliot Gardiner
Recensione
classica
Conservatorio Verdi, Milano
John Eliot Gardiner e Orchestra Mozart
21 Settembre 2024

Serata di lusso quella che ha inaugurato la stagione della Società del Quartetto, con l'Ottava e la Nona che hanno completato il ciclo delle sinfonie di Beethoven, iniziato dall'Orchestra Mozart con Daniele Gatti, che tuttavia ha dovuto rinunciare al podio per indisposizione. A sostituirlo all'ultimo momento è stato l'ottantunnenne Sir John Eliot Gardiner, che ha generosamente portato a termine l'impresa a Ferrara e a Bologna prima di sbarcare alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano. Pienissima per l'occasione. Gli interrogativi sulla sistemazione degli strumenti, i contrabbassi a sinistra e le percussioni a destra, sono stati presto risolti quando al centro si sono sistemati i cantanti solisti, Lenneke Ruiten, Eleonora Filipponi, Bernard Richter, Markus Werba, in alto alle loro spalle il Coro del Teatro Comunale di Bologna. La numerazione delle sinfonie beethoveniane rischia di far dimenticare i dieci anni intercorsi fra le due composizioni, che però sono risultati palpabili grazie all'esecuzione. Gardiner ha magistralmente ricreato l'allegria e la serenità dell'Ottava, confortato anche dall'ottima sezione dei fiati. Sono tanti i gioiosi concertini a loro affidati in partitura e sono sempre affiorati con grazia ed eleganza, esemplare il colloquio fra il clarinetto e i corni nel terzo movimento. Non a caso la stessa spigliata raffinatezza è riaffiorata nella marcia introdotta dal tenore nel quarto movimento della Nona, con la grancassa, i piatti e il triangolo. L'esecuzione di questa sinfonia è stata di ottimo livello, forse con qualche rigida scansione di troppo specie nell'Allegro iniziale, presto superata nello Scherzo. L'orchestra Mozart, nata vent'anni fa sotto l'impulso di Claudio Abbado, dopo la scomparsa del direttore non ha avuto vita facile, ma ha saputo resistere ed ora ha indubbiamente confermato la propria identità, compresi i volti sorridenti dei musicisti durante l'esecuzione.

A fine serata applausi a non finire, con Gardiner festeggiatissimo che ha ripetutamente ringraziato le varie sezioni dell'organico. Da segnalare, non solo per dovere di cronaca, l'accalorata prolusione della presidente del Quartetto Ilaria Borletti Buitoni che ha sottolineato come la società goda di buona salute, come gli abbonamenti siano aumentati dopo la crisi del Covid, lamentando però la scarsa attenzione del ministero della Cultura per la musica classica e salutando i due senatori a vita in sala, Liliana Segre e Mario Monti, da sempre amici del Quartetto.

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