È una spirale di vizi (più o meno) capitali: lussuria, cupidigia, falsità, corruzione, inettitudine. Il Teatro Comunale di Bologna inaugura la stagione con la splendida "Salome" di Richard Strauss, su quel testo magistrale che Oscar Wilde ha saputo raccogliere dal breve episodio evangelico, disegnando uno spaccato archetipico della commedia umana.
Un successo, fuor di dubbio: per la bacchetta di Nicola Luisotti, che ha retto con continuità il vorticoso flusso sonoro straussiano; per la Salome di Erika Sunnegårdh, la cui leggerezza vocale è largamente ripagata dalla faticosa prova attoriale, che la vede protagonista incontrastata in una scena posseduta in tutta la sua ampiezza, culminante nella danza dei sette veli; per il Battista di Mark Doss e l'Herodes di Robert Brubaker, probabilmente la voce più interessante.
Un successo anche per Gabriele Lavia, meritato per l'ottima direzione dei cantanti, ai cui personaggi ha saputo dare corpo e credibilità, ma che il pubblico ha forse decretato per una messa in scena, da un lato, è vero, intelligente e versatile nell'uso degli spazi, tuttavia, dall'altro lato, esibita fino all'ostentazione. È qui che Lavia ha in parte tradito le sottigliezze di un testo in cui continui giochi metaforici magicamente si rincorrono, a favore di un allestimento che - come una lente d'ingrandimento, peraltro
presente a un certo punto in scena - imponesse alla vista gigantografie simboliche, prive in realtà di rimandi (vari, possibili, interpretabili e quindi interessanti) a un simboleggiato: il rosso che domina il tutto, le grandi lame durante la decapitazione, il cadavere di Jochanaan appeso per i piedi, l'enorme testa del Battista, sulle cui labbra Salome declama, distesa, i voluttuosi, nichilisti, ultimi versi.
Note: Salome
dramma musicale in un atto di Richard Strauss
libretto di Hedwig Lachmann dal poema omonimo di Oscar Wilde
Interpreti: Erika Sunnegårdh (Salome); Mark S. Doss (Jochanaan); Robert Brubaker (Herodes); Dalia Schaechter (Herodias); Mark Milhofer (Narraboth); Nora Sourouzian (paggio di Herodias); Garbiele Mangione, Paolo Cauteruccio, Dario Di Vietri, Ramtin Ghazavi, Masashi Mori (cinque giudei); Masashi Mori (uomo della Cappadocia); Rainer Zaun, Paulo Paolillo (due nazareni); Cesare Lana, Rainer Zaun (due soldati); Edoardo Milletti (uno schiavo)
Regia: Gabriele Lavia
Scene: Alessandro Camera
Costumi: Andrea Viotti
Coreografo: Sara Di Salvo
Orchestra: Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Nicola Luisotti
Luci: Daniele Naldi