Gli aperitivi acusmatici di Radia
Si è appena conclusa la rassegna di ascolto e condivisione di musica elettronica promossa dal Centro d’Arte e SaMPL di Padova
Non è di sicuro abituale assistere all’ascolto di gruppo di musica elettronica sperimentale come sano pretesto di aggregazione e condivisione. Eppure tutto questo è accaduto, con ampio riscontro, all’Auditorium Pollini di Padova, durante i vari appuntamenti che hanno animato Radia, un’interessante rassegna dedicata alla musica acusmatica, promossa dal Centro d’Arte degli studenti e dell’Università della città, in collaborazione con SaMPL e il Conservatorio Pollini. Traendo ispirazione dall’omonimo manifesto futurista di Marinetti e Masnata del 1933, il progetto si è posto l’obiettivo, come allora, di indagare le molteplici forme di arte sonora in un percorso avviato a partire dalle esperienze storiche di Berio, Nono e Schaeffer, solo per citarne alcuni, fino a nuovi pezzi appositamente richiamati. Più di 300 brani provenienti da oltre 40 paesi hanno risposto all’appello dell’open call, che ha richiesto agli organizzatori la formulazione di due diverse categorie, così come ha ricordato Matteo Polato del Centro d’Arte, impegnato alla regia del suono insieme a Francesco Ganis: la prima, denominata Spaced-Out Radia, si è rivolta all’esplorazione di tecniche di spazializzazione e all’uso dello spazio come parametro compositivo; Eerie Radia, invece, costituita da brani musicali capaci di indagare la dimensione più magica e incantatoria della trasmissione sonora, attraverso le forme più disparate che vanno dalle opere radiofoniche, ai documentari sonori, dai soundscapes al field recording. Le migliori proposte selezionate da quest’ultima categoria sono state poi presentate durante l’ultimo appuntamento della stagione (14/12).
Sette brani, tutti molto diversi, si sono prestati così a un ascolto a luci soffuse e gambe accavallate in uno stato di ideale abbandono dei sensi, udito a parte. La serata è continuata infine nel foyer, in uno scambio di idee e impressioni durante l’aperitivo offerto da birra Antoniana. Un’esperienza che, a giudicare dall’entusiastica partecipazione del pubblico, ha tutta l’aria di farsi risentire presto.
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