Ogni "nuovo" titolo di Francesco Cavalli che si presenta in qualche teatro del mondo è garanzia di successo. Bene ha fatto dunque la Fondazione La Fenice a riproporre Cavalli, sia pure con mezzi ridotti e con un'unica rappresentazione ufficiale. La proposta è venuta da Olivier Lexa, al suo debutto come regista, animatore del Venetian Centre for Baroque Music. La storia di Eritrea, ultimo testo di Giovanni Faustini, è difficile da riassumere:la protagonista Eritrea prende le sembianze del defunto fratello re d'Assiria per vendicarsi dell’ infedele Eurimedonte che corteggia la fenicia Laodicea, mentre il suo promesso sposo Teramene, impazzisce per restarle fedele ma ne otterrà la mano nel finale lieto. Una piccola orchestra vicina all'originale del 1652 guidata da Stefano Montanari ha accompagnato sette cantanti giovani ed entusiasti. Portando l'allestimento nella storica Ca' Pesaro invece che a teatro, era necessario ridimensionare lo spazio d'azione. Lexa ha preferito concentrarsi sul filone comico della storia, assicurato dai travestimenti e dai riferimenti erotici del testo. In questa lettura è emerso il vero protagonista dell'opera, Teramene, anche grazie ad una eccezionale performance attoriale del brasiliano Rodrigo Ferreira, che ha utilizzato come prescritto in partitura il registro di falsetto fino al finale dove, guarito dalla sua pazzia e tornato re e marito, l'eroe canzonato diviene un baritono. Scatenata anche Francesca Aspromonte nei suoi ruoli di inappagata regina Laodicea e del paggio Lesbo che scopre il sesso. Calda e convincente la voce di Giulia Semenzato nel ruolo del titolo. A seguire giornata di studio in collaborazione con lo Study Group Cavalli della International Musicological Society. Ma il rapporto tra teatri e musicologi in Italia resta scarso.
Note: Spettacolo realizzato a Ca' Pesaro, in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia e Venetian Centre for Baroque Music