Gattopardo in concerto a Bologna

Grande successo per il cine-concerto a cura dell’Orchestra Senzaspine diretta da Timothy Brock

Il Gattopardo (Foto Lorenzo Burlando)
Il Gattopardo (Foto Lorenzo Burlando)
Recensione
classica
Bologna, Piazza Maggiore
Il Gattopardo
11 Luglio 2025

Per la prima volta in assoluto sono state eseguite integralmente e dal vivo le musiche scritte da Nino Rota per Il Gattopardo, capolavoro cinematografico di Luchino Visconti (tratto dall’omonimo romanzo di Tomasi di Lampedusa) uscito nel 1963 e vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes. È accaduto nel contesto della rassegna estiva Sotto le stelle del cinema, un ciclo di proiezioni serali gratuite allestite in Piazza Maggiore a Bologna, che intrattiene il pubblico cittadino e i turisti dai primi di luglio sino a Ferragosto.

L’evento è prodotto e organizzato dalla Cineteca di Bologna e da CAM Sugar, che conserva la colonna sonora di Rota nella sua Heritage Collection, dedicata ai grandi maestri delle musiche da film. Il progetto è stato realizzato grazie a una profonda ricerca d’archivio, che ha fatto riemergere la partitura manoscritta di Rota e i master originali delle registrazioni d’epoca. Si è trattato di un vero e proprio restauro musicale, coadiuvato anche dalla Fondazione Giorgio Cini, che ha consentito l’accesso al suo archivio e la consultazione dei documenti originali dello stesso Rota. Il compositore e direttore d’orchestra Timothy Brock, celebre per i suoi lavori di ricostruzione ed esecuzione di colonne sonore storiche, ha lavorato per ben sette mesi alla ricostruzione della partitura originale, che ha poi eseguito dirigendo l’Orchestra Senzaspine durante la proiezione della pellicola, in un cine-concerto davvero memorabile. 

La serata è stata introdotta da Gian Luca Farinelli (direttore della Cineteca) che, dopo un doveroso e sentito ricordo di Goffredo Fofi (scomparso appena poche ore prima), ha ben evidenziato l’importanza storica del film di Visconti e la sua natura profondamente “tattile, olfattiva e che coinvolge tutti i sensi”, dovuta all’estremo lavoro del regista nella ricostruzione dell’epoca in cui è ambientato il film, un Ottocento fin de siècle permeato malinconicamente dall’idea della morte, che un’intera classe sociale (l’aristocrazia) non riesce e non vuole accettare. 

L’eterogeneità delle musiche del film – concepite da Rota (su richiesta dello stesso Visconti) prima di leggerne il soggetto – attesta la creazione di una vera e propria opera musicale, che infonde vita ai personaggi della pellicola, prima ancora che alle sue immagini. Da questo punto di vista, Brock e l’Orchestra Senzaspine hanno proposto un’esecuzione generalmente ottima, sempre attenta alle meravigliose immagini sullo schermo e impeccabile nella definizione dei numerosi e diversi caratteri emotivi su cui è costruita l’opera di Visconti, dal passionale e giovanile amore tra Tancredi (Alain Delon) e Angelica (Claudia Cardinale) al crepuscolare senso di malinconia e disillusione delle elucubrazioni meditative del principe Salina (Burt Lancaster). 

In particolare, si segnala l’efficace piglio drammatico con cui il direttore conduce espressivamente la musica dei titoli di testa (caratterizzata, a mo’ di overture, dall’alternanza di temi sentimentalmente differenti) e il notevole equilibrio nella concertazione, capace di sottolineare lo stupendo fraseggio tra gli archi e i fiati, soprattutto nella lunghissima sequenza della festa da ballo, che chiude il film. Ecco allora l’ispirato dialogo tra il pianoforte e la sezione degli archi nell’energica Mazurka, il dolce incedere dei legni nella nobile Controdanza e l’arguto senso del ritmo e della musicalità con cui Brock e la compagine orchestrale rendono il celebre e raffinato Valzer brillante – composto probabilmente da Giuseppe Verdi per la contessa Clara Maffei e orchestrato da Rota dopo il suo fortuito ritrovamento in una libreria antiquaria ad opera di Mario Serandrei (montatore del film) – e tutte le successive danze (una polka, una quadriglia e un galop). 

Una serata entusiasmante, il cui successo è stato ampiamente certificato dai calorosi applausi delle migliaia di spettatori che gremivano Piazza Maggiore. 

 

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