Freischütz sprecato
Il debutto alla regia operistica di Stefan Ruzowitzky delude

Recensione
classica
La macchina mediale non si è lasciata sfuggire questa primizia: Ruzowitzky, il regista austriaco vincitore dell’oscar con “I falsari”, debutta alla regia operistica. Le aspettative erano altissime. Anche perché nelle interviste delle scorse settimane il regista non aveva tralasciato di sottolineare la modernità del "Freischütz", facendo continue allusioni ad una possibile attualizzazione dell’opera e ambientazione nel mondo della droga. Ma sembrerebbe essere stato tutto un malinteso, o forse una semplice strategia di marketing, perché alla fine la condotta scenica di questo "Freischütz" si è rivelata più tradizionale che mai, lineare, con i familiari cacciatori dal cappello piumato e dal vestito alla tirolese, la stilizzazione scenica del bosco e tutti quanti i cliché a cui la tradizione e la ricezione ci ha abituato. Sono due, invece, le proposte peculiari di questo allestimento, che da una parte sviluppa il ruolo dell’eremita, facendo ricorso a idee drammaturgiche primigenie di Weber poi abbandonate nella versione finale, e dall’altra racconta ancora prima e durante l’ouverture gli antefatti dell’opera proiettando un film in bianco e nero nello stile del muto accompagnato al pianoforte.
Nel cast non sempre convince O’Neill. Il suo tenore è chiaro e l’intonazione è precisa nel registro alto, ma il timbro metallico e nasale stanca e la presenza scenica è a tratti goffa; Van den Heever e capace di slanci vocali di grande impeto lirico e drammatico, anche lei però non brilla per versatilità scenica. Ottimi da questo punto di vista sono invece Erdmann e Struckmann, che rendono le loro parti con precisione e intensità vocale e plasticità sulla scena. La direzione di Bertrand de Billy ricorre a tempi dilatati e a scelte agogiche molto libere che tuttavia non sempre funzionano.
Interpreti: Agathe: Elza Van den Heever Ännchen: Mojca Erdmann Kaspar: Falk Struckmann Max: Simon O'Neill Kuno: Martin Snell Kilian : Dominik Köninger Eremit: Artur Korn Ottokar: Henk Neven Samiel: Karl Markovics
Regia: Stefan Ruzowitzky
Scene: Renate Martin & Andreas Donhauser
Costumi: Nicole Fischnaller
Orchestra: ORF Radio-Symphonieorchester Wien
Direttore: Bertrand de Billy
Coro: Arnold Schönberg Chor
Maestro Coro: Erwin Ortner
Luci: Peter van Praet
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