Elisir da spiaggia

Successo a Macerata per l'Elisir d'amore con la regia di Michieletto

Elisir d'amore
Elisir d'amore
Recensione
classica
Sferisterio di Macerata
Elisir d'amore
21 Luglio 2018 - 10 Agosto 2018

Il debutto a Macerata del regista Damiano Michieletto porta in scena Elisir d’amore,  uno dei suoi spettacoli di maggior successo, prodotto nel 2012 dal Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia e dal Teatro Real di Madrid, che il grande palcoscenico all’aperto dello Sferisterio non ha potuto  che valorizzare. L’opera è infatti ambientata sulla spiaggia, Nemorino è un bagnino e Adina la proprietaria di un bar che ha il suo nome e in cui lavora Giannetta. Gli ingredienti ci sono tutti: ombrelloni, sdraio, materassini, gonfiabili di ogni tipo  (compresa una enorme piscina a forma di torta nuziale in cui si svolgerà uno schiuma party  nel secondo atto) docce, pistole ad acqua,  tubi di gomma con acqua vera  con cui ci si spruzza per gioco e per dispetto  e sabbia vera di cui è cosparso il palcoscenico. Nell’iperrealismo della scena balneare non poteva mancare il solito venditore ambulante-Dulcamara,  volgare e un po’sinistro, che si presenta in jeep a decantare le proprietà di una bevanda energetica accompagnato da cinque ragazze con parrucca rosso caramella, e il ‘bello’ di turno, Belcore nei panni di ufficiale della marina. Le scene dai colori vivaci e laccati di Paolo Fantin, i costumi di Silvia Aymonino e i begli effetti di luce di Alessandro Carletti, che hanno trasformato in un attimo la sabbia in un  mare blu appena increspato  (in cui John Osborn-Nemorino nuotava cantando il proprio amore per Adina con tanto di maschera e pinne) hanno creato uno spettacolo davvero piacevole e divertente, che ha saputo sottolineare al bisogno l’elemento  patetico-lacrimevole dell’opera donizettiana. Oltre alla delicata intimità della ‘furtiva lagrima’  intravista sul viso dell’amata, interpretata magnificamente da Osborn e messa in risalto nella scena notturna dall’illuminarsi della scritta ‘Adina’, incantevole è stato il fermo immagine del coro, immobilizzato alla supplica accorata di Nemorino di rimandare il matrimonio (‘Adina credimi, te ne scongiuro’). In questi momenti la sapienza delle  luci ha messo in secondo piano la luccicante ambientazione balneare,  anche se restava lì, per dare spazio all’interiorità del mondo dei sentimenti, allo struggimento e alle palpitazioni dell’innamorato.

Belle le voci di tutti i cantanti, con Mariangela Sicilia nella parte di Adina, Francesca Benitez-Giannetta, Iurii Samoilov- Belcore e Alex Esposito-Dulcamara, oltre al bravissimo Osborn. Bene  il coro, anche se in un paio di momenti ha avuto sfasature ritmiche con l’orchestra. La FORM-Orchestra Regionale delle Marche è stata guidata dal direttore musicale del Macerata Opera Festival, Francesco Lanzillotta.

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