Castellucci esplora Gluck

“Orfeo ed Euridice” come viaggio interiore di una paziente in stato di coma

Recensione
classica
Wiener Festwochen Vienna
Christoph Willibald Gluck
11 Maggio 2014
Il viaggio agli inferi di Orfeo comincia in teatro, ma il suo sguardo, rappresentato da una telecamera che trasmette in tempo reale immagini sfocate, si dirige attraverso la città fino a raggiungere un ospedale e Karin Anna, la ragazza in stato di coma che ha accettato di rappresentare una moderna Euridice e che segue in cuffia la musica proveniente dal teatro. Castellucci racconta due storie parallele: l’opera di Gluck e la biografia di Karin. È una produzione avvincente e densa, ricca di silenzi, poco movimento, per tematizzare aspetti fondamentali dell’opera e di questa sua lettura, ma anche a voler lasciare al pubblico diversi spazi imprevisti di riflessione e di apertura. Il progetto di Castellucci dedicato all’opera di Gluck è organizzato in due momenti: a Vienna usa il materiale della prima versione dell’opera del 1762; a giugno, invece, alla Monnaie di Bruxelles la seconda parte del dittico utilizzerà la versione dell'opera fatta da Berlioz del 1859. Ma il concetto di regia rimarrà lo stesso. Successo unanime a Vienna. Niente scandali. Riproporre il mito nella dimensione contemporanea ha catapultato l’opera oltre il canone repertoriale creando una dimensione interpretativa inedita. Al successo ha contribuito anche l’ottimo cast. Non del tutto persuasiva, invece, la scelta di far cantare amore a una voce bianca. Questo ha creato diversi cali di tensione e di intensità. Bellissimo il modo dell’orchestra di respirare con la scena, di fraseggiare senza timore del silenzio. Castellucci e tutto il cast raccontano questo Orfeo in maniera sobria, senza sottolineare, senza gesti inutili. Il risultato è convincente: Orfeo esce da una dimensione prettamente simbolica della mitologia e diventa una vicenda di attuale umanità, che non si scorderà facilmente.

Interpreti: Bejun Metha, Christiane Karg, Karin Anna Giselbrecht, Laurenz Sartena

Regia: Romeo Castellucci

Scene: Romeo Castellucci

Costumi: Romeo Castellucci

Orchestra: B'Rock-Baroque Orchestra Ghent

Direttore: Jérémie Rhorer

Coro: Arnold Schönberg CHor

Maestro Coro: Jordi Casals/Ottokar Prochazka

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