Una Carmen essenziale, violentemente realistica e drammaticamente calata nella contemporaneità è quella presentata dalla regista Serena Sinigaglia a Macerata Opera Festival. Nessun riferimento al folklore spagnolo e a zingari stereotipati: in scena sono piuttosto la passione, la sete di libertà e la morte, qui presentati con linguaggi gestuali e scenici scarni, crudi, osceni nel loro essere diretti e veri.
Una Carmen di una carnalità quasi primitiva, in pantaloni e gilet, vistosamente tatuata, volgare, sciatta, una cupa prostituta di basso rango che si siede, invero in modo molto poco femminile, a gambe larghe; un luogo "non luogo", solo fatto di terra e mucchi di terra, sullo sfondo uno squarcio del muro, unici arredi cassette di plastica, bottiglie vuote, scatoloni, sacchetti per trasportare le proprie povere cose. Non cambi di costume, né di scena, solo linee di transenne che vengono spostate per evocare i luoghi. La Sinigaglia si è ispirata alla chabola di Siviglia, dove vive oggi in Europa la più grande comunità gitana. Nelle ambientazioni di questa periferia degradata la liaison de scène è per lo più un danzatore (?) nei panni di un giovane alcolizzato, bottiglia in mano, che si trascina sul palcoscenico, semi incosciente. E del resto l'alcol la fa da padrone, con Escamillo che entra in scena anche lui armato di bottiglia, e Carmen che trasforma in strumenti percussivi due bottiglie di birra. Nel complesso, un'interpretazione non molto esaltante, vuoi per il maltempo, che ha fatto interrompere lo spettacolo per dieci minuti a metà del secondo atto e poi definitivamente all'inizio del quarto; vuoi per l'assenza di eccellenze canore (Carmen, Micaela e don Josè dignitosi, Escamillo con poca voce) vuoi per l'orchestra non sempre ben allineata con il canto.
Note: repliche: 28 luglio, 3 e 11 agosto
Interpreti: Carmen, Veronica Simeoni; Micaela, Alessandra Marianelli; Frasquita, Pervin Chakar; Mercédès, Gabriella Sborgi; Don José, Roberto Aronica; Escamillo, Gezim Myshketa; Le Dancaire, Cristiano Palli; Le Remendado, Stefano Ferrari; Zuniga, Pietro Toscano; Moralès, Daniele Piscopo.
Regia: Serena Sinigaglia
Scene: Maria Spazzi
Costumi: Federica Ponissi
Corpo di Ballo: Ensemble di teatro fisico Balletto Civile
Coreografo: Michela Lucenti
Orchestra: Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Direttore: Dominique Trottein
Coro: Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini"
Maestro Coro: David Crescenzi
Luci: Alessandro Verazzi