La Fondazione Teatro Lirico di Cagliari ha inaugurato la sua stagione lirica con una rarità. "Die ägyptische Helena" (L'Elena egizia) di Richard Strauss, mai rappresentata prima in Italia e di non certo frequente esecuzione neppure altrove, se dal 1935 a oggi, prima dell'edizione cagliaritana, è stata rappresentata soltanto dieci volte. La prima ha portato a Cagliari più di 60 critici musicali, che non hanno potuto fare a meno di registrare un successo senz'ombre, compreso quello di pubblico, che è accorso in massa alla presentazione dell'opera di Quirino Principe e che poi ha gremito il Teatro Comunale, applaudendo a lungo, entusiasta, in occasione della prima, meno a lungo e con minore entusiasmo alla replica del 17 gennaio, alla quale si riferisce questa recensione. La partitura che Strauss ha scritto per il libretto di Hofmannstahl, che non fa riferimento al mito omerico della Elena adultera in fuga a Troia con Paride, bensì a quello euripideo, che descrive il personaggio di Elena come modello di sposa casta e fedele, che attende lo sposo in Egitto per dieci anni, è una partitura "minore", almeno se confrontata con quelle di capolavori come Salome e Der Rosenkavalier, ma mette a dura prova le voci dei cantanti e l'orchestra, ai quali soltanto di rado offre occasioni per "rifulgere". La compagnia di canto nel suo complesso, rivelatasi particolarmente omogenea, è stata all'altezza del compito non facile, anche se Vitalija Blinstrubyte, nelle vesti di Helena particolarmente intenso il suo a solo all'inizio del secondo atto e Yelda Kodalli nel ruolo della maga Aithra si sono fatte preferire a Stephen O'Mara (Menelas) e a Johannes von Duisburg (Altair), le cui parti tuttavia non va taciuto - sono più "ingrate" di quelle femminili. Gérard Korsten ha ottenuto ottimi risultati dall'orchestra cagliaritana, anche se talvolta non è parso preoccuparsi di ridurne il volume di suono in modo che non sovrastasse le voci. Buona la prova del coro, sistemato ai lati del palcoscenico, preparato da Paolo Vero. Lo spettacolo pareva pensato per non soffocare la musica, con la regia (Denis Krief) e la coreografia (Joachim Siska) semplici ma efficaci e con la scena unica di David Borovski, una piramide di tubi con tende a righe che, ruotando su sé stessa, suggeriva spazi diversi, anche grazie ai cambi di luce. Particolarmente felici i raffinati costumi di Luisa Spinatelli.
Note: nuovo all.
Interpreti: Baker, Blinstrubyte, O'Mara/Gentile, kodalli/Alexejeva, Duisburg/Dmitriev, Mauel, Field, Helfricht, Badea, Vyskvorkina, Bellome, Donzelli, Pellicciari
Regia: Denis Krief
Scene: David Borovski
Costumi: Luisa Spinatelli
Orchestra: Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari
Direttore: Gérard Korsten
Coro: Coro del Teatro Lirico di Cagliari
Maestro Coro: Paolo Vero