Bolzano "mette in scena" Fidelio

Il rigore morale e la fede di Beethoven quale antidoto alla crisi attuale

Recensione
classica
Teatro Comunale di Bolzano Bolzano
Beethoven
11 Gennaio 2011
Una voce non più libera grida “Dio, qual buio qui!” all’interno di un immaginario schermo televisivo dalle proporzioni gigantesche. È un attimo e il pubblico capisce di non essere più nel II atto di Fidelio ma nel mezzo di una collettiva crisi contemporanea. Se il desiderio della regia era quello di attualizzare un’opera sempre vissuta come distante, Schweigkofler è riuscito pienamente nel suo intento. Nel gioco metateatrale di pirandelliana memoria, i sette personaggi attendono sulla scena, pronti a vestire il proprio ruolo. Come marionette si muovono i danzatori della Compagnia Abbondanza/Bertoni, diventando un personaggio quasi necessario in questo teatrino del mondo, guidando i movimenti del coro. Con quest’espediente Leonora (Anna Katharina Behnke, sempre intensa nella caratterizzazione della sofferenza psicologica), Florestano (splendente Andreas Schager) e don Pizarro (Thomas Gazheli, efficacemente dispotico e furioso) non raccontano una storia d’amore coniugale, ma inscenano la vittoria di ideali e virtù su una tirannia gretta e meschina. Gli accorgimenti per collegare l’opera al qui e all’adesso si moltiplicano a dismisura, dall’uscita degli sposi su una strada di Bolzano attraverso l’apertura della parete di fondo fino alla proiezione, durante l’esecuzione della Leonore n. 3 come da prassi mahleriana, di foto che raccontano il passato di uomini e donne altoatesini. L’orchestra Haydn fa sentire, da parte sua, il profondo lavoro sulla musica di Beethoven svolto in questi anni con il maestro Kuhn. Lodando senza dubbio l’allestimento bolzanino, ci saremmo aspettati forse qualcosa di ancora più sorprendente e, una volta capita la strada intrapresa, meno intuibile, abituati ai percorsi imprevedibili ed agli espedienti sempre nuovi delle messinscene di Schweigkofler.

Interpreti: Leonore: Anna Katharina Behnke Florestan: Andreas Shager Don Pizarro: Thomas Gazheli Rocco: Ethan Herschenfeld Marzelline: Rebecca Nelsen Jaquino: Alexander Kaimbacher Don Fernando: Sebastian Holecek 1° prigioniero: Rouwen Huter 2° prigioniero: Ruggiero Lopopolo

Regia: Manfred Schweigkofler

Scene: Walter Schuetze

Costumi: Kathrin Dorigo

Corpo di Ballo: Compagnia Abbondanza/Bertoni

Coreografo: Michele Abbondanza

Orchestra: Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

Direttore: Gustav Kuhn

Coro: Philarmonia Chor Wien

Maestro Coro: Walter Zeh

Luci: Claudio Schmid

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