Bohème di graffitari e escort
Il regista Michieletto debutta al Festival di Salisburgo
Recensione
classica
Il forte di Damiano Michieletto è l’attualizzazione: con la "Bohème" riesce perché siamo figli dell’Ottocento e, ad esempio, non è difficile riconoscersi nel Natale consumistico (americanizzato con pupazzi ballanti, carrelli della spesa, must-have tecnologici tutti bianchi, videogiochi e il supereroe Parpignol che viene dal cielo) o nella Parigi turistica trasformata da Paolo Fantin, che ha ideato la scenografia, in una geniale cartina oversize sulla quale ha luogo il secondo quadro. Tuttavia minimi dettagli, come la sigaretta trasformata in lume, possono sembrare incoerenti. Gli studenti bohèmiens vivono con i materassi per terra: Rodolfo lavora con la telecamera, Mimì fa la sartina, Marcello il graffitaro, Schaunard il dj, Colline il filosofo, Musetta la escort di lusso. Lo scalcagnato gruppo di amici - finalmente giovani e credibili - vive nella miseria, che ha l’apice nella barriera d’Enfer, una banlieu ai margini dell’autostrada.
Certo, questi sbandati non sono i protagonisti di “Trainspotting: la vicenda di amore (puro) e morte è il nerbo di una storia che fa sempre presa. Daniele Gatti sta dentro a questo repertorio come a un vestito di gran sartoria. E sa come vestirlo: infatti dai Wiener ottiene un suono morbido, sontuoso, lucido e pulito. Anna Netrebko con la sua potenza vocale e il suo canto multicolore se li mangia tutti, ma il bel Piotr Beczala le tiene testa quale Rodolfo; Nino Machaidze interpreta con piglio attoriale Musetta, Alessio Arduini è uno Schaunard dinoccolato, pazzoide, sentimentale; tutti i cantanti, ben scelti, erano perfettamente in parte. Il pubblico salisburghese ha apprezzato. Si segue la rappresentazione con piacere e curiosi di sapere cosa ci riserverà il prossimo atto, che, con un titolo del genere, significa che la sfida è vinta.
Note: Foto copyright Silvia Lelli. Repliche il 4, 7, 10, 13, 15 e 18 agosto
Interpreti: Piotr Beczala, Anna Netrebko, Massimo Cavalletti, Nino Machaidze, Alessio Arduini, Carlo Colombara, Davide Fersini, Peter Kalman
Regia: Damiano Michieletto
Scene: Paolo Fantin
Costumi: Carla Teti
Coreografo: Nikos Lagousakos
Orchestra: Wiener Philharmoniker
Direttore: Daniele Gatti
Coro: Wiener Staatsopernchor - Salzburger Festspiele u. Theater Kinderchor
Maestro Coro: Wolfgang Goetz
Luci: Martin Gebhardt
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