Attualizzare Wagner

In scena a Palermo il prologo del Ring allestito da Graham Vick

Recensione
classica
Teatro Massimo Palermo
Richard Wagner
22 Gennaio 2013
Ma com’è attuale questo “Rheingold” firmato da un dissacratore professionista come Graham Vick, che per il Massimo di Palermo metterà in scena nell’arco del 2013 l’intero ciclo del Ring wagneriano. È attuale lo gnomo affetto da lussuria e le ninfette che provocatorie fingono di circuirlo, è attuale il popolo schiavo dei capricci della borsa, è attuale quello smoking bianco di Wotan (unito a un cappotto di cammello da fare invidia a Don Raffae’), che fa tanto vip dalle notti inconfessabili, è attuale il fiume-drago di sedie Kartell che si muove con la "ola". Sia chiaro, è un Rheingold che farà storcere il naso ai puristi: l’epica wagneriana con il suo respiro ridondante è lavata via, la trama candeggiata e scarnificata, così come la scena, con il retropalco nudo, che solo nei due quadri “bucolici” viene chiuso da un fondale fragile ed essenziale, che sembra segnare il limite con l’aldilà. Quella di “alleggerire” la saga del Ring e quanto mai il suo prologo è una consapevole scelta teatrale che un regista dell’inventiva di Vick può permettersi a cuor leggero. Ma in questo caso deve essere la musica a fare da contraltare drammaturgico. Ed è proprio la musica che nell’esperimento palermitano purtroppo lascia molto perplessi: il lavoro su Wagner del trentaduenne finlandese Pietari Inkinen è ancora in formazione e l’orchestra non riesce a tirare fuori una tavolozza timbrica che vada oltre il bianco e il nero. A tutto svantaggio di un buon cast di cantanti-attori sui quali spiccano Sergei Leiferkus (Alberich), Eric Greene (Donner) e Keel Watson (Fasolt). Nessuna traccia dell’heldentenor che la tradizione vuole nello sfuggente Loge di Will Hartmann, figura che nella visione di Vick assume un ruolo centrale: quasi a voler dire che a farla franca non è chi ama, ma chi è scaltro.

Interpreti: Wotan: Franz Hawlata. Donner: Eric Greene. Froh: Alex Wawiloff. Loge: Will Hartmann. Alberich: Sergei Leiferkus. Mime: Robert Brubaker. Fasolt: Keel Watson. Fafner: Christian Hübner. Fricka: Anna Maria Chiuri. Freia: Stephanie Corley. Erda: Ceri Williams. Die Rheintöchter: Ana Puche Rosado (Woglinde), Christine Knorren (Wellgunde), Lien Haegeman (Flosshilde)

Regia: Graham Vick

Scene: Richard Hudson

Costumi: Richard Hudson

Corpo di Ballo: Teatro Massimo di Palermo

Coreografo: Ron Howell

Orchestra: Teatro Massimo di Palermo

Direttore: Pietari Inkinen

Luci: Giuseppe Di Iorio

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