Applausi finali e pace fatta, ieri sera, al Carlo Felice fra il Teatro genovese e Luciano Berio. Nei giorni scorsi la messa in scena del trittico del compositore ligure era stata messa seriamente in forse dallo stato di agitazione dei dipendenti del palcoscenico genovese che domenica avevano bloccato la prova generale. Parole di fuoco da parte di Berio (claudicante a seguito di una brutta caduta) che aveva minacciato, qualora non fosse rientrata la crisi, di non mettere più piede a Genova. Ieri sera, dopo una giornata di intense trattative fra la sovrintendenza e i sindacati, la decisione di rinviare ai prossimi giorni ogni discussione e consentire così il corretto svolgimento dello spettacolo. Tre lavori di Berio, dunque. A "Workwithinwork", balletto di William Forsythe sui duetti per violini del musicista di Imperia, sono seguiti "Laborintus II" e "Passaggio", entrambi su testo di Edoardo Sanguineti. Titoli che appartengono alla prima storia di Berio, a quegli anni Sessanta così ricchi di fermenti, di voglia di cambiare il mondo. "Passaggio" apparve come di un atto rivoluzionario, non privo di una giusta dose di ironia. La presenza di un coro in platea a impersonare il pubblico e a provocare quello vero era una trovata di sicuro effetto teatrale. In scena un'unica figura femminile, coinvolta in una drammatica odissea (cattura, tortura, prigionia, asta pubblica), mentre un altro coro, cantante, è posizionato in buca con l'orchestra. La partitura è abilmente costruita su un testo plurilingue, fatto di parole, ma anche di suoni, denso di suggestioni, di immagini forti. Allora, negli anni Sessanta, il pubblico reagì, facendo il gioco degli autori. I quarant'anni trascorsi hanno attenuato qualsiasi carica polemica: oggi il pubblico, ammaestrato da anni di liti televisive, non protesta più, ascolta più o meno passivamente. "Passaggio" mantiene tuttavia il suo valore di documento musicale di una ricerca tesa a costruire un teatro diverso. Premessa a "Laborintus II", operazione inizialmente radiofonica e poi scenica. Ancora un linguaggio pluriarticolato con il ricorso frequente a Dante. La partitura di Berio appare più compatta, maggiormente strutturata con punte di indubbia tensione e con una architettura di solida fattura. L'allestimento genovese è risultato di prim'ordine. Sul podio, Pierre André Valade ha assicurato una lettura rigorosa, puntuale, ben equilibrata nelle dinamiche e nei rapporti fra le varie sorgenti sonore. Bravissima, in "Passaggio", Alda Caiello, voce di ammirevole duttilità e presenza scenica non indifferente. E splendide voci, anche in "Laborintus II": Nicole Tibbels, Sarah Leonard, Susan Bickley alle quali va aggiunta la voce recitante di Federico Sanguineti. Bravi mimi, coristi e attori. Bella la struttura scenica. Il regista Daniele Abbado e lo scenografo Gianni Carluccio hanno sfruttato le risorse del palcoscenico genovese. In "Laborintus II" la scena si è composta davanti al pubblico con l'ascesa di un grande fondale e con il graduale posizionamento di oggetti diversissimi, da un'auto a una lavatrice, da un salotto con TV a un letto medico. In "Passaggio" Abbado e Carluccio hanno invece usato il palcoscenico circolare per modificare ad ogni "stazione" del testo lo spazio in cui agiva la cantante, fino a spalancare tutto il palcoscenico (quinte comprese) nel finale. Da lodare anche il Balletto di Francoforte che ha interpretato con tecnica ineccepibile la coreografia iniziale di Forsythe sui duetti di Berio magistralmente eseguiti dai due violinisti Verena Sommer e Maxim Franke.
Note: Il programma comprende oltre a "Passaggio" il balletto "WorkWithinWork" e l'opera "Laborintus II"
Interpreti: Alda Caiello (Passaggio), Susan Bickley (Laborintus II), Sarah Leonard (Laborintus II), Nicole Tibbels (Laborintus II), Verena Sommer e Maxim Franke (violinisti, in WorkWithinWork), Federico Sanguineti (Laborintus II)
Regia: Daniele Abbado
Scene: Gianni Carluccio
Costumi: Gianni Carluccio
Corpo di Ballo: Balletto di Francoforte
Coreografo: William Forsythe
Orchestra: Orchestra del Teatro Carlo Felice
Direttore: Pierre-André Valade
Coro: Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro Coro: Ciro Visco