Alla Monnaie Der Schauspieldirektor segue le leggi dello streaming

Bruxelles: biglietti dello streaming disponibili sino al 26 febbraio

Der Schauspieldirektor
Der Schauspieldirektor
Recensione
classica
Monnaie, Bruxelles
Der Schauspieldirektor
20 Febbraio 2021

Arriva una telefonata, l’impresario Frank in parrucca e abiti settecenteschi si risveglia e apprende la buona novella tanto attesa: si può tornare in scena! In realtà in Belgio ancora le porte dei teatri sono chiuse al pubblico ma, come ovunque, le diverse istituzioni musicali stanno riprogrammando le loro attività per essere fruite in streaming. E’ nata così questa versione attualizzata del breve Singspiel di Mozart “Der Schauspieldirektor” con i dialoghi tutti intelligentemente adattati all’emergenza Covid con la collaborazione di un trio di veri direttori di teatro belgi, tutti impegnati nel dibattito attuale sul futuro del teatro in tempi di pandemia: in primo luogo, com’era naturale, Peter de Caluwe della Monnaie, e poi Michael De Cock del fiammingo KVS e Fabrice Murgia del Théâtre National Wallonie-Bruxelles., questi ultimi due i principali artefici della messa in scena e dell’adattamento del libretto  Le parti musicali sono affidate alla bacchetta sempre assai sensibile di Alain Altinoglu e a ottime voci mozartiane: i ruoli principali di Mademoiselle Silberklang e Madame Herz sono affidati, rispettivamente, al soprano slovacco Simona Šaturová e a quello olandese Lenneke Ruiten, bravissime entrambe nelle parti virtuosistiche dei primi loro assoli, indispettite in modo molto credibile e godibilissime nel famoso terzetto con il tenore, il belga Yves Saelens nei panni di un Herr Vogelsang che cerca con le buone di mediare tra le due agguerrite primedonne, e ancora nel quartetto in cui sia aggiunge il baritono tedesco Dietrich Henschel come un Monsieur Buff che regala nel finale alcune assai toccanti battute da buffone amaro.

Bravi pure tutti gli attori perfetti per i diversi ruoli, a cominciare dall’ottima Mieke De Groote che sa trovare la faccia giusta per il ruolo en travesti dell’impresario Frank, passando per Marie-Aurore D’Awan come la un po’ isterica Madame Pfeil, per finire con uno strepitoso Achille Ridolfi come un Eiler perfetto e divertentissimo nella sua recitazione un po’ sopra le righe. In più, una coppia di danzatori di origine congolose, Nadine Baboy & Hervé Loka Sombo, entra alla Monnaie e balla la sua street dance nei meandri del teatro mentre suona l’orchestra e l’abbinamento non potrebbe essere più armonioso ed illuminante, se ce ne fosse bisogno, sull’atemporalità e universalità della musica di Mozart che il maestro Altinoglu conduce con delizioso brio.

I riferimenti all’attualità sono tantissimi e riescono anche a farci sorridere della drammatica situazione attuale. La fruizione in streaming  consente con lo stesso biglietto di rivedere lo spettacolo per una settimana ed è un’interessante opportunità per godere appieno dei tanti particolari messi in scena e delle riflessioni allo stesso tempo intelligenti e divertenti su come si dovrebbe fare teatro, e di come invece spesso si fa, sui comportamenti bizzosi degli artisti, e anche per apprezzare in modo inusuale l’edificio della Monnaie che fa da magnifica scenografia. Un plauso allo scattante montaggio del video di Giacinto Caponio, ricco d’inquadrature e dettagli. Spiace solo alla fine non potere godere dello stesso trattamento anche per l’altra opera buffa che compose il programma del dopocena all’Orangerie del Palazzo di Schönbrunn a Vienna per cui Der Schauspieldirektor fu composto, quella “Prima la musica, poi le parole” di Salieri solo appena citata nello spettacolo.

 

 

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