Aida alla maniera greca
Bruxelles: prima regia d'opera per Stathis Livathinos
Recensione
classica
Non si rimpiangono certo gli apparati fastosi di certi allestimenti decisamente kitsch, eppure nella nuova Aida per la regia di Stathis Livathinos alla fine l’impressione è che manchi qualcosa di fondamentale. Non solo per le voci, perché solo Adina Aaron nel ruolo del titolo è veramente all’altezza del ruolo, ma proprio per la tanta attesa messa in scena del direttore del teatro nazionale greco. Tra le scelte discutibili innanzitutto il far svolgere tutta la storia sopra o intorno ad una grande pietra sconnessa che riempe la scena, e anche visibilmente di paura d’inciampare gli interpreti, poco funzionale e significativa. Tra le idee apprezzabili invece, ad esempio, il rappresentare il trionfo ponendo in primo piano i suoi spettatori, cioé il coro: il pubblico in sala quindi non vede sfilare nulla, ma si gode le reazioni festanti di chi vi sta assistendo. Ma anche questa scelta alla fine, causa lunghezza, risulta noiosa perché ripetitiva. I costumi poi sono un guazzabuglio di ispirazioni. Avendo rinunciato all’Aida spettacolare, si è puntato sull’espressione delle spinte interiori contrastanti dei protagonisti. Ma il Radamés di Andrea Caré manca di piglio e presenza scenica, sopratutto all’inizio, mentre nel secondo tempo il suo canto si fa un po’ più deciso e potente. Nora Gubish è una buona Amneris come attrice ma anche la sua voce è troppo piccola per un ruolo così drammatico. Svetta solo la fluida dolcezza di canto del soprano Adina Aaron nei panni di Aida. Il coro della Monnaie, in primo piano in diversi momenti, come al solito da una buona prova; l’orchestra guidata da Alain Altinoglu regala un’esecuzione attenta con diversi strumenti ben in evidenza. Manca l'amalgama finale, le scene non creando atmosfera e gli interpreti non suscitando immedesimazione.
Note: Produzione La Monnaie
Interpreti: Adina Aaron (Aïda), Andrea Carè (Radamès), Nora Gubisch (Amneris), Dimitris Tiliakos (Amonasro), Giacomo Prestia (Ramfis), Enrico Iori (Faraone), Tamara Banjesevic (sacerdotessa), Julian Hubbard (messaggero)
Regia: Stathis Livathinos
Scene: Alexander Polzin
Costumi: Andrea Schmidt-Futterer
Coreografo: Otto Pichler
Orchestra: Orchestre symphonique de La Monnaie
Direttore: Alain Altinoglu
Coro: Chœurs de la Monnaie
Maestro Coro: Martino Faggiani
Luci: Alekos Anastasiou
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
La sua Missa “Vestiva i colli” in prima esecuzione moderna al Roma Festival Barocco
classica
Per la prima volta quest’opera di Händel è stata eseguita a Roma, in forma di concerto