Adamantini Wiener
L'orchestra viennese guidata da Daniele Gatti incanta Verona con Brahms
Recensione
classica
Cesellata perfezione adamantina. Può sembrare scontato, ma non lo è, applicare questa definizione al suono di un’orchestra come i Wiener Philharmoniker. Non è scontato perchè ogni concerto della compagine viennese è un viaggio musicale che conduce a meta certa attraversando sentieri espressivi sempre diversi e sorprendenti. Ne è un esempio il concerto che ha incantato con la Terza e Quarta Sinfonia di Brahms il Teatro Filarmonico di Verona, gremito per l’appuntamento clou del Settembre dell’Accademia. Un programma che i Wiener stanno portano in tour (da Vienna a Bratislava, dopo essere già stati al Lingotto di Torino lunedì e martedì scorso con l'integrale brahmsiana), insieme alle prime due sinfonie del compositore amburghese, per celebrare i duecento anni di vita del Musikverein. Alla guida di quella che è considerata una delle migliori orchestre al mondo, la stessa che ogni Capodanno buca il piccolo schermo per il tradizionale concerto dalla sala dorata del Musikverein di Vienna, c’è poi un direttore come Daniele Gatti: lucida e ininterrotta concentrazione con la partitura impressa nella mente e nel braccio. I Wiener, che non hanno per scelta un direttore principale, si fanno governare con docile e mai cedevole permissività, e Gatti scava con intensità nella liricità brahmsiana illuminandola senza eccedere o forzare. Come nel secondo movimento della Quarta quando gli archi si trasformano in un’impalpabile nuvola sonora e i timbri di ogni sezione, pur restando singolarmente percepibili, si intrecciano in un perfetto amalgama in pianissimo. Andante moderato aperto da un’equilibratissima sezione di fiati che all’emissione nitida degli ottoni salda la pasta morbida dei legni. Il pubblico, dopo aver ascoltato in un silenzio carico di tensione emotiva ogni fraseggio, ogni sfumatura di colore, richiama più volte Gatti sul proscenio e saluta l’orchestra con lunghi applausi.
Orchestra: Wiener Philharmoniker
Direttore: Daniele Gatti
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