Macbeth alla Mediterranea
A Macerata con la regia di Emma Dante
Dopo la prima annullata per via della pioggia, torna allo Sferisterio il bellissimo Macbeth nella lettura di Emma Dante, premiato nel 2017 ad Edimburgo con l’Angel Herald Award e già andato in scena sul palcoscenico maceratese nel 2019, spettacolo lodato anche per il raro finale del 1847.
Un allestimento, ripreso dal collaboratore della regista siciliana Federico Gagliardi e in coproduzione con il Massimo di Palermo e il Regio di Torino, di indubbio impatto visivo per le scene forti, talune di rilievo pittorico, e per le grandi masse impiegate, tra coro, il Lirico Marchigiano “Bellini”, attori, ballerini e figuranti. Se i costumi di Vanessa Sannino rimandavano ad atmosfere nordiche altri aspetti registici e scenografici, questi ultimi a cura di Carmine Maringola, rinviavano invece alla mediterraneità, come la foresta di Birnam realizzata con una selva di fichi d’india, i satiri che ingravidano le streghe-baccanti o l’iconicità delle processioni funerarie. Forte anche la simbologia cristiana, specie nella morte del re Duncano, il cui cadavere nudo, lavato ed esposto biancheggiava in maniera violenta ed irriverente sullo sfondo di croci ed armature. Le luci di Christian Zucaro e le coreografie di Manuela Lo Sicco sempre ben coordinate con la staticità del coro hanno completato l’allestimento dello spettacolo, i cui momenti salienti dal punto di vista scenografico sono state le scene corali.
Molto bene anche il cast vocale, in cui si è distinta Marta Torbidoni, soprano marchigiano che sta riscuotendo ottimi successi: ben calata nel personaggio, Torbidoni è stata una Lady di grande carattere, spietata ed istigatrice, quanto confusa e debole nella scena del delirio; se ne è apprezzata la chiara dizione, il ragguardevole volume della voce e la perfezione dell’intonazione, oltre che l’espressività sempre intensa in ogni suo intervento. Accanto a lei, nella recita a cui abbiamo assistito, il giovane baritono coreano Leon Kim, dal bel timbro vocale e buona presenza scenica, anche se ancora un po’ acerba attorialmente; si è poi distinto in particolare Antonio Poli in Macduff, anche lui come Torbidoni recentemente ascoltato alla Scala, per la bellissima voce tenorile. Hanno completato il cast lo spagnolo Simón Orfila, ottimo Banco, Oronzo D’Urso in Malcolm, Federica Sardella in Dama di Lady Macbeth.
La direzione della FORM- Orchestra Filarmonica Marchigiana è stata affidata a Fabrizio Maria Carminati,direttore di lunga esperienza già conosciuto allo Sferisterio, mentre il coro, che complessivamente ha dato una buona prova, è stato preparato da Christian Starinieri.
Quella del 1 agosto è stata una serata speciale, per la presenza a teatro di alcune cariche dello Stato ed autorità istituzionali, tra cui i cinquantacinque sindaci della provincia di Macerata. Anche a fronte di ciò, probabilmente, a fine spettacolo è stata esposta sul palcoscenico la bandiera palestinese, con l’applauso di molti ed il dissenso di alcuni tra il pubblico, gesto voluto dagli artisti.
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