Il Beethoven di Gatti
Milano: l'inaugurazione della Società del Quartetto
L'inaugurazione della stagione 2023-24 della Società del Quartetto, come lo scorso anno, è stata affidata a Daniele Gatti sul podio dell'Orchestra Mozart, che ha proseguito l'iter dell'integrale delle sinfonie di Beethoven con la Quarta, la Quinta e la Sesta, per la prima volta proposta al Quartetto nel corso delle sue 159 stagioni. Fin dall'attacco misterioso e vagante della Quarta e la sucessiva esplosione dell'Allegro, Gatti ha dato un saggio di come possa contare su un controllo assoluto dell'organico.
Ogni sezione ha sempre avuto coesione estrema e contorni netti, dai pianissimo al pieno volume mai una sbavatura; il direttore si è preso anche il lusso di cesellare quasi maniacalmente alcuni passaggi senza mai rischiare. Così è stato per la Quinta che ha goduto di una lettura d'intensa lucidità, esemplare il calibratissimo crescendo dello Scherzo, preparato dall'estenuante frase dei violini.
A voler stabilire graduatorie fra le tre esecuzioni, oltre alla felice sorpresa delle prime battute della Quarta, è stata la "Pastorale" ad avere miglior esito, per via di una sorta di sognante delicatezza che l'ha pervasa tutta. Pur nel rispetto dei passaggi più violenti, come il temporale che è risultato compatto e rigoroso, senza cedere alla tentazione di titanismo. Il canto finale dell'Allegretto con le sue variazioni si è poi espanso con una prepotente gioiosità (oboe, clarinetto, corni di gran classe) facendo dimenticare le precisazioni descrittive che a nostro parere finiscono sempre per disturbare l'ascolto.
Grandissimi gli applausi al termine della serata, giustamente scandita da due intervalli, con l'orchestra che si è spesso rifiutata di alzarsi per lasciarli al direttore. Il 13 giugno toccherà nuovamente a Gatti e alla Mozart la chiusura della stagione del Quartetto, sarà la volta della Prima, della Seconda e della Settima sinfonia di Beethoven.
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