La Tosca dei bis
Doppio bis all’inaugurazione della stagione operistica del Teatro Comunale di Bologna
È la pucciniana Tosca la nuova produzione che ha debuttato al Teatro Comunale di Bologna inaugurando una stagione che il Sovrintendente Fulvio Macciardi si ripromette segni il ritorno alla normalità dopo ormai due anni di restrizioni e chiusure. Direzione e regia sono stati affidati a due grandi nomi del teatro, Daniel Oren e Hugo De Ana, entrambi mancanti da Bologna da un quarto di secolo e che garantiscono la solidità di uno spettacolo di buona fattura. Oren propone una direzione incalzante e tesa, mentre l’impianto registico di De Ana avvolge la scena di un’atmosfera cupa, grigia e fumosa e punta ad un effetto visivo d’impatto maestoso e realistico, con gli interni che riprendono i reali luoghi della Roma papalina del giugno 1800, pur con qualche elemento surreale (come le due enormi mani bronzee che dominano il palcoscenico) e con momenti di sfavillante sovrabbondanza (come il finale primo). I solisti piacciono e interpretano con aderenza alla tradizione, pur non mancando accenni a uno studio introspettivo delle rispettive vicende. Erwin Schrott è uno Scarpia dalla vocalità a tratti sforzata ma coerente con la personalità imperiosa e aggressiva del capo della polizia seduttore e crudele; Maria José Siri e Roberto Aronica hanno sollevato entusiaste manifestazioni di approvazione da parte del pubblico (e dello stesso direttore), soprattutto in corrispondenza delle due arcinote arie dei due amanti («Vissi d’arte» di Tosca ed «E lucean le stelle» di Cavaradossi). Completano il cast comprimari Christian Barone, Nicolò Ceriani, Bruno Lazzaretti e Francesca Pucci nei rispettivi ruoli di Cesare Angelotti, Sagrestano, Spoletta, Sciarrone e del pastorello. L’opera sarà in scena fino al 6 febbraio.
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