I duecento anni dell’Accademia Filarmonica Romana

Un’edizione particolarmente ricca del festival estivo I Giardini della Filarmonica per celebrare l’anniversario con un variegato programma che va dal barocco alla contemporaneità e alla musica etnica

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Giovanni Sollima e Giuseppe Andaloro
Giovanni Sollima e Giuseppe Andaloro

Trenta  appuntamenti in meno di venti giorni, dal 13 giugno al 1° luglio: è un calendario fittissimo quello de I Giardini della Filarmonica, l’ormai tradizionale festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, che si svolge negli ampi giardini  e  nella piccola Sala Casella, pertinenti  all’antica palazzina del Vignola, dove ha  sede l’Accademia. Il direttore artistico Andrea Lucchesini ha pensato quest’edizione come “un omaggio alle tante anime dell’Accademia Filarmonica Romana nell’anno che segna il suo bicentenario”.

Si inizia con Rigoletto, la compagnia di nuovo in viaggio, versione “per famiglie” del capolavoro verdiano, prodotta da Aslico con un attore, cinque cantanti e un pianoforte. Il giorno successivo si recupera uno dei concerti della stagione invernale annullato per il lockdown: Giovanni Sollima e Giuseppe Andaloro lo aprono con un omaggio a Stravinsky e poi sconfinano in originali reinterpretazioni del rock progressive inglese degli Anni Settanta. Altri due concerti recuperati dalla stagione passata sono quello dell’ensemble L’Astrée intitolato Alla ricerca di Orfeo e quello dei Solisti Aquilani, che ripropongono l’ormai classico abbinamento delle Stagioni  di Vivaldi e delle Cuatro estaciones porteñas  di Piazzolla, con la particolarità che il violino solista cambia: Daniele Orlando per Vivaldi e Sonig Tchakerian per Piazzolla.

Grande l’attenzione alla musica d’oggi. Con un concerto intitolato Luci gialle verso sera  l’ensemble Imago Sonora ricorda il suo fondatore Andrea Ceraso, improvvisamente scomparso a soli trentanove anni. A Sylvano Bussotti,  in occasione dei suoi novant’anni, è dedicato Sylvano 90, con la voce di Monica Benvenuti, cantante dedicataria di molti lavori del compositore fiorentino, e Francesco Giomi all’elettronica. L’ensemble francese Accroche Note esegue in prima assoluta Fuyu Haiku  di Ivan Fedele e composizioni di Dai Fujikura, Pascal Dusapin e Philippe Manoury.

Una simpatica particolarità di quest’edizione del bicentenario è MusicaAmata, che, ricollegandosi alle origini della Filarmonica, che fu fondata da alcuni  nobili dilettanti di musica, fa rivivere il fenomeno del dilettantismo – nel senso positivo del termine – che per secoli ha avuto un ruolo insostituibile nella vita musicale e non è ancora morto: lo dimostreranno i concerti di alcuni dilettanti di oggi, avvocati, medici e professori universitari, che si sono diplomati al conservatorio ma poi hanno preso un'altra strada, senza però smettere di coltivare la loro passione musicale.

I Giardini della Filarmonica sono sempre stati anche un luogo d’incontro con tradizioni e culture lontane e diverse dalla nostra: quest’anno i paesi ospiti saranno Giappone, Brasile, India, Irlanda, Persia e Lituania. E c’è ancora tanto altro: dall’omaggio a Pablo Colino, che nel 2021 ha  lasciato dopo sessantuno anni  la direzione del Coro della Filarmonica, ai sei concerti degli allievi dei corsi di alto perfezionamento dell’Accademia di Santa Cecilia e ai due della scuola internazionale di musica Avos Project.

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