La Ruhrtriennale riparte

Si apre il ciclo triennale di Barbara Frey con un programma di 37 produzioni fra cui i nuovi lavori di Olga Neuwirth e Michael Wertmüller

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Barbara Frey
Barbara Frey

Chiuso il tormentato triennio di Stephanie Carp, la Ruhtriennale volta pagina e apre il nuovo triennio affidato alla direzione artistica della regista svizzera Barbara Frey . L’annuale festival dedicato alle arti si svolgerà dal 14 agosto al 25 settembre in nove città della regione industriale della Ruhr, cioè Bochum, Duisburg, Essen e Gladbeck. Un programma che prevede 37 produzioni, di cui 8 prime assolute e quattro riprese dal programma del 2020 non andate in scena a causa della pandemia, e che rifiuta ogni definizione o motto. La stessa Frey si cimenterà nella regia de La caduta della casa Usher da Edgar Allan Poe concepito per lo spazio monumentale della Maschinenhalle Zweckel a Gladbeck (dal 14 agosto), oltre a riproporre il suo spettacolo The Dead da James Joyce prodotto dallo Schauspielhaus di Zurigo (dal 1 settembre).

Apertura in musica all’alba del 14 agosto a Gladbeck con una mattinata musicale con l’installazione sonora Morgenchor di Chris Watson oltre a Gaspard de la nuit di Maurice Ravel e De la nuit di Salvatore Sciarrino nell’interpretazione della pianista Virginie Déjos. Per il teatro musicale saranno due le produzioni in cartellone: Bählamms Fest (La festa dell’agnello), teatro musicale in 13 scene dell’austriaca Olga Neuwirth su un testo di Elfriede Jelinek da Leonora Carrrington, allestito alla Jahrhunderthalle di Bochum da Dead Centre con scene e costumi di Nina Wetzel e l’esecuzione musicale dell’Ensemble Modern diretto da Sylvain Cambreling (dal 15 agosto), e D • I • E, creazione nata dall’incontro del compositore Michael Werthmüller con il pittore Albert Oehlen e lo scrittore Rainald Goetz per tre cantanti, un rapper e un attore in cerca di un aforma chiara e del senso delle parole nell’enorme spazio della Kraftzentrale del Landschftpark di Duisburg.

Particolarmente ricco e articolato il programma musicale con numerosi concerti tematici, come “Stil ist Gewalttat" (Lo stile è un atto di violenza), nel quale l’approccio utopico della compositrice Patricia Alessandrini si misura con la musica di Luciano Berio, Claude Debussy e Arnold Schönberg (21 agosto), o in “Architetti visionari”, l’Orchestra Sinfonica di Bochum diretta da Tung-Chie Chuang presenta musica di compositori di grandi edifici sonori come Edgar Varèse, Iannis Xenakis e Anton Bruckner (28 agosto). Sul versante più classico, il grande oratorio Elias di Mendelssohn-Bartholdy con il Chorwerk Ruhr e Concerto Köln diretti da Florian Helgath alla Jahrhunderthalle Bochum (9 e 10 settembre). Continua anche la serie dei concerti nella Gebläsehalle di Duisburg con il free jazz di Peter Brötzmann e il suo trio Full Blast, con il trombettista e improvvisatore americano Peter Evans e la compositrice multimediale serba Svetlana Maraš per la prima volta in un duo elettro-acustico, con la fondatrice dell'Electronic Studio di Kiev, Alla Zagaykevych, in dialogo generazionale con la sua ex allieva Yana Shlyabanska, con il batterista Fritz Hauser che sfida gli spettri alla danza. In cartellone anche tre concerti pop con la rapper franco-ivoriana Lala &ce (29 agosto), Kaleo Sansa (15 settembre) e Perera Elsewhere (23 settembre).

Per la danza, in cartellone A Divine Comedy della coreografa e performer estrema Florentina Holzinger dedicato alle domande su una possibile spiritualità nel XXI secolo a partire dai regni dell’aldilà della poema dantesco, 21 - Erinnerungen ans Erwachsenwerden che nasce dall’incontro fra la coreografa Mette Ingvartsen e l’artista Mats Staub come raccolta intergenerazionale dedicata alle storie di 200 persone, comprese alcune della regione della Ruhr, oltre a L’Étang di Gisèle Vienne e Cascade di Meg Stuart.

Chiusura notturna il 25 settembre nella Jahrhunderthalle di Bochum con “Nachtraum” con il pubblico sdraiato su materassi per il concerto del Klangforum Wien diretto da Bas Wiegers e la partecipazione del soprano Daisy Press in un concerto che comprende Sweet Dreams di Mirela Ivičević, trānseō di Ragnhild Berstad, Persephassa di Iannis Xenakis, Nachtmusik I di Emmanuel Nunes, Fragments of Yes di Rebecca Saunders, Vers la lumière du jour di Gérard Grisey, Let me die before I wake di Salvatore Sciarrino e Streichquartett Nr. 3 In Iij. Noct. di Georg Friedrich Haas.

Il programma completo è qui https://www.ruhrtriennale.de/

 

 

 

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