Cremona a tempo di jazz
Dal 5 al 25 giugno la sesta edizione di CremonaJazz ritorna all’Auditorium del Museo del Violino

Lasciata alle spalle la pausa forzata dello scorso anno causata dalla pandemia, dal 5 al 25 giugno CremonaJazz torna all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino per la sua sesta edizione.
Programma tutto italiano quello ideato dal direttore artistico Roberto Codazzi, che parte sabato 5 giugno con un omaggio a Mina. “Non gioco più”, “E se domani”, “Grande, grande, grande” sono solo alcuni dei titoli nella scaletta di Mina in jazz, che vede in primo piano la voce di Nicky Nicolai, accompagnata dal quartetto capitanato dal sax di Stefano Di Battista. Un concerto che vuole essere un tributo, in chiave jazz, a una delle più grandi cantanti italiane, simbolo di Cremona nel mondo.
Secondo appuntamento dal segno originale, sabato 12 giugno, nel quale un violoncellista cremonese di formazione classica, Giovanni Gnocchi, docente al Mozarteum di Salisburgo, si mette in gioco cimentandosi in un incontro di generi che è frutto di una produzione originale di CremonaJazz. Il concerto si propone come un vero e proprio laboratorio di stili e di idee che vede Gnocchi, insieme al Bazzini Consort, alle prese con il Concerto di Gulda, prima di confrontarsi con Roberto Cipelli e il suo Flatiron Trio in una scaletta plasmata tra composizione e improvvisazione.
Tutto al femminile il concerto di domenica 20 giugno, dove il talento di Chiara Civello – autrice, interprete, cantante, pluristrumentista – e quello di Rita Marcotulli – affermata pianista – si confronteranno tra canzone d’autore, sperimentazione musicale e virtuosismo, il tutto naturalmente in chiave jazz.
Chiude il cartellone l’appuntamento del 25 giugno, con Roberto Cipelli in duo con Paolo Fresu, impegnato a presentare, oltre alla rilettura di un classico di Monteverdi con sfumature jazz, il programma del suo ultimo disco, L’equilibrio di Nash. Nella teoria dei giochi, l’equilibrio di Nash è una serie di strategie in cui, in una situazione di equilibrio, un giocatore effettua una mossa ardita ed improvvisa alla quale l’altro risponde con una altrettanto coraggiosa, allo scopo di mantenere l’equilibrio: una perfetta metafora dell’interplay tra musicisti che improvvisano su un palco. Un lavoro a due voci che corona un rapporto che dura da 36 anni all’interno dello storico quintetto di Fresu, del quale Cipelli è cofondatore.
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