Clown Time, la ripartenza della Fondazione Haydn tra Schönberg e Lynch
Dal 24 aprile in streaming fino a fine giugno il progetto interdisciplinare della Compagnia Abbondanza/Bertoni, vincitore della seconda edizione del concorso Fringe
Miscelare la costruzione musicale della Sinfonia da Camera 1 Opera 9 di Arnold Schönberg con l’immaginario visivo, visionario e postmoderno – in senso cinematografico, s’intende – di David Lynch si presenta come un’operazione perlomeno accattivante.
Anche di fronte al persistere delle incertezze legate alla situazione pandemica, la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento persevera nella propria missione dedita a ideare nuove iniziative, proponendo una sua declinazione di ripartenza proponendo in videostreaming – quale ideale anteprima della futura Stagione d’Opera 2021 – Clown Time della Compagnia Abbondanza/Bertoni, progetto interdisciplinare vincitore della seconda edizione di Fringe, il concorso di teatro musicale organizzato dalla stessa Fondazione per valorizzare i talenti artistici del territorio.
«Ci siamo lasciati alle spalle un anno molto difficile, che ha costretto la stagione d’opera a una brusca interruzione e anche il 2021 si presenta pieno di ostacoli, che stiamo cercando di superare con tutte le nostre energie – sostiene Matthias Lošek, direttore artistico della stagione d’opera – e ricominciare da Fringe, cioè da un progetto al quale teniamo in particolare modo, significa guardare al futuro con fiducia. La messa in scena in videostreaming di Clown Time di Abbondanza/Bertoni è quindi un primo passo e presto contiamo di poter presentare la stagione d’opera nella sua interezza insieme alle altre attività della Fondazione Haydn. In questi anni di opera a Bolzano e Trento abbiamo raccontato storie di tutti i tipi, storie d’amore, di vita, di piccole e grandi passioni e di una cosa siamo certi: vogliamo continuare a farlo».
In Clown Time la compagnia roveretana Abbondanza/Bertoni si misura con il teatro musicale e affronta, assieme al musicista Marco Dalpane, ai solisti dell’Orchestra Haydn e al duo elettronico OoopopoiooO (Vincenzo Vasi e Valeria Sturba), una elaborazione della partitura originale della Sinfonia da Camera 1, Opera 9 di Arnold Schönberg. Progetto, drammaturgia, coreografia scene e costumi sono di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, mentre le maschere sono realizzate da Nadezhda Simenova.
In questo lavoro il pensiero musicale di Arnold Schönberg viene accostato in modo originale al cinema visionario di David Lynch, in particolare alla serie di sette brevi cortometraggi “Rabbits”. La scena vedrà comparire e scomparire un’orchestra, tre personaggi e le loro voci fuori campo, un duo di caleidoscopici musicisti, traghettatori contemporanei tra queste effimere apparizioni. Un apparato illustrato nel dettaglio dallo stesso Michele Abbondanza: «Tre esseri antropomorfi vagano in un claustrofobico locale tra registrazioni di dialoghi surreali, applausi e risate finte in un’atmosfera immobile ispirata al modello della sit-com televisiva. Una situazione senza tempo. Infatti il pensiero musicale di Arnold Schönberg, oltre a mettere in discussione l’idea di armonia, cambiò anche la concezione del tempo, dimensione privilegiata della musica ma anche alla base della riflessione nel mondo del cinema e del teatro. Nessuno come il regista David Lynch – prosegue Abbondanza – ha pensato il cinema come un viaggio in un tempo espanso, polverizzato e incendiato da improvvisi lampi, certamente sganciato dalla linearità dell’articolazione temporale classica. Così l'anno scorso è nata l'opera di teatro musicale Clown Time e la trasposizione video è l'occasione per re-immaginarla per una nuova e diversa visione: non più solo la quarta parete del teatro ma anche gli svariati occhi indiscreti delle camere che la tecnologia digitale ci offre. Con un leggero ritocco alla drammaturgia, senza intaccarne l'anima, Antonella ed io abbiamo fatto in modo di “cambiare tutto, perché tutto rimanesse uguale”».
Clown Time sarà visibile a partire da sabato 24 aprile (ore 20), rimanendo disponibile sino a fine giugno, qui.
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