Pappano nominato Direttore Principale della London Symphony Orchestra

Entrerà in carica nel settembre del 2024. Due mesi prima scadrà il suo analogo incarico al Covent Garden. Quali i suoi futuri rapporti con l’Accademia di Santa Cecilia?

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Antonio Pappano
Antonio Pappano

La London Symphony Orchestra ha annunciato oggi la nomina di Sir Antonio Pappano a suo Chief Conductor, come successore di Sir Simon Rattle. Assumerà l’incarico nel settembre 2024, ma già dal settembre 2023 avrà il ruolo di Chief Conductor Designate. Nelle prime righe del comunicato rilasciato della più antica e prestigiosa orchestra londinese si ricorda che Pappano lascerà il posto di Direttore Musicale della Royal Opera House Covent Garden alla fine di luglio del 2024, mettendo così in diretta relazione l’inizio del suo nuovo incarico con la scadenza del vecchio. Invece il suo attuale incarico al’Accademia Nazionale di Santa Cecilia non viene nemmeno citato né nel comunicato né nelle allegate dichiarazioni ufficiali di Kathryn McDowell, Direttore Amministrativo della LSO, e di Pappano stesso, mentre in quella di David Alberman, Presidente dell’orchestra londinese, viene ricordato en passant che Pappano ricopre attualmente l’incarico di Direttore Musicale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia fin dal 2005. E – aggiungiamo – tale incarico scadrà nel 2023.

Poi che succederà? È universalmente noto che i rapporti di Pappano con l’orchestra romana sono sempre stati ottimi e che il pubblico romano l’ama follemente. E non sarebbe affatto impossibile per Pappano guidare due orchestre sinfoniche contemporaneamente: non sarebbe il primo, gli esempi sono numerosissimi. Ma non sarà così. Già da qualche tempo si diceva che un cambio alla guida dell’orchestra sarebbe fisiologico dopo quasi vent’anni. Però tutto è successo molto rapidamente, più rapidamente di quanto ci si aspettasse. Pappano stesso ha raccontato che i suoi contatti con la LSO sono iniziati appena un mese fa, dopo che Rattle ha deciso che non avrebbe rinnovato il suo contratto con l’orchestra londinese e sarebbe passato a Monaco come direttore principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, spiegando di voler stare più vicino alla sua famiglia, che vive a Berlino.

Forse questa rapidità ha preso un po’ in contropiede l’ambiente musicale romano. Come ha lasciato intendere Michele dall’Ongaro, presidente dell’Accademia di Santa Cecilia, si stava già cercando il successore di Pappano a Roma ma si pensava di avere più tempo e di poter comunicare il nome del nuovo direttore musicale simultaneamente all’annuncio dell’addio di Pappano.

Sulla vicenda l’Accademia di Santa Cecilia ha rilasciato soltanto un comunicato molto breve, forse troppo breve, in cui “si congratula con il Maestro Pappano per il prestigioso incarico di Chief Conductor (Direttore Principale) appena ricevuto dalla London Symphony Orchestra”. E si aggiunge che “il Maestro garantirà al pubblico romano e ai complessi artistici dell'Accademia la sua preziosa collaborazione per gli appuntamenti futuri già in calendario”. Cioè, pare di capire, fino al 2023, quando scadrà il suo incarico a Roma e simultaneamente inizierà il suo nuovo lavoro a Londra.

Dunque non si tratta affatto di un divorzio e, come Pappano e Dall’Ongaro hanno dichiarato ad una voce, anche dopo il 2023 Pappano tornerà a dirigere l’orchestra romana. Ed è prevedibile – aggiungiamo - che continuerà ad avere anche un ruolo ufficiale come direttore onorario. Tra l’altro è già deciso che nel 2024, quando non ne sarà più il direttore musicale, andrà con i complessi di Santa Cecilia al Festival di Pasqua di Salisburgo per eseguire la Madama Butterfly.

Ma chi sarà il suo successore a Roma? È presto per dirlo. Che l’orchestra romana a settembre di quest’anno vada a Bucarest per due concerti al Festival Enescu con Daniele Gatti sul podio, potrebbe essere un indizio o anche no, perché non sarebbe la prima né l’ultima volta che va in tournée con un direttore che non sia Pappano. Insomma, è impossibile fare supposizioni, ma d’altra parte è difficile resistere alla tentazione di lanciarsi in previsioni, probabilmente fantasiose.

 

 

 

 

 

 

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