Il coraggio degli Amici della Musica di Firenze

Presentata la stagione pur con tutti i dubbi sulla situazione sanitaria

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Richard Goode (Foto Steve Riskind)
Richard Goode (Foto Steve Riskind)

Ce la faranno, gli Amici della Musica di Firenze, a festeggiare degnamente il loro centenario ? La speranza, per l'associazione nata un secolo fa, è sospesa all'avanzare della pandemia e relativi provvedimenti e decreti. Se, come sembra, l'ultimo decreto forse, e sottolineiamo forse,  fornisce uno spiraglio, con la concessione alle amministrazioni locali di fornire modifiche non solo restrittive ma anche ampliative agli oramai famosi 200 posti per tutti, indipendentemente dalla capienza della sala (il che significa l'insostenibilità assoluta per tutte le stagioni grandi e medie, operistiche e sinfoniche in particolare, ma anche le principali stagioni cameristiche), forse, allora, si potrà. Ma per ora gli Amici, dice il presidente Stefano Passigli - presentando lunedì al Teatro della Pergola una stagione bella come sempre per qualità di ospiti internazionali, ma che per ora è solo unipotesi o una speranza -  diversamente da altre realtà fiorentine preferiscono non emettere abbonamenti, e rilasceranno invece agli aficionados una tessera anche gestibile on line che dia una sorta di diritto di prelazione sui concerti, e la raccomandazione è di tenersi tutti aggrappati ai social media e a tutte le possibili forme di comunicazione, per aggiornarsi via via su quello che ci sarà davvero (ed è prevista una modifica statutaria destinata ad allargare la platea dei soci: senza un pubblico solidale nessuno ce la farà). Perché bisognerà vedere chi, tra gli artisti invitati, se la sentirà di sfidare, venendo da oltre frontiera, magari in aereo, il rischio quarantena; bisognerà vedere se funzionerà lo storico meccanismo di coproduzione e condivisione di spese e cachet fra le altre istituzioni cameristiche di pari grado, a Torino, Milano, Roma e pochi altri; insomma, sono parecchi i se. Ma, una volta detto questo, una stagione è stata presentata, e in questo centenario conferma ed enfatizza le linee guida degli Amici da tante stagioni: il pianoforte, il quartetto e altre formazioni cameristica, la liederistica, lodissea Bach che si protrae dagli ultimi cartelloni, la musica antica, con molti ritorni e molti ospiti nuovi. C'è un preludio di stagione di cinque eventi al Saloncino, inaugurato il 17 alle 16 dal trio Isabelle Faust  violino, Jean-Guihen Queyras violoncello e Alexander Melnikov pianoforte, e la stagione comincia sabato 31 ottobre con un tutto Chopin affidato a Andrea Lucchesini e all'Orchestra Giovanile Italiana, e si chiuderà sempre con Lucchesini il 12 aprile con un altro appuntamento del ciclo Schumann-Schubert. Ce n'è per tutti i filoni o linee guida di cui si diceva: il pianoforte (Kholodenko, Jin Ju, De Maria,  Goode, Lewis, Tharaud, Lonquich, Lisieki, Hamelin, Olafsson, Lupo, Perianes, Aimard, Schiff), quartetto (Pavel Haas, Jerusalem, Casals, Diotima, Vision, Calidore,, Arod), il Lied con Mark Padmore, i duo, a cominciare da Leonidas  Kavakos violino con Enrico Pace pianoforte, e c'è anche a marzo in coproduzione con il Teatro del Maggio Martha Argerich con Misha Maisky (e dunque incrociamo le dita più che mai), musica medievale (Micrologus per il centenario dantesco), rinascimentale (Tallis Scholars, Kings Singers) e barocca con tutte le formazioni e combinazioni possibili fra cui segnaliamo almeno Les Artes Florissantes e Paul Agnew  in un prezioso programma anglo-italiano  a febbraio. Tra gli ensemble e le proposte che spiccano per qualche motivo in questo panorama, segnaliamo almeno la consueta coproduzione con il Gamo dedicata ad un maestro della musica contemporanea che stavolta è Franco Piersanti (2 dicembre), e ancora, a febbraio, il quartetto atipico violino violoncello clarinetto e pianoforte capeggiato da Lorenza Borrani per Bartok e Messiaen. E facciamo ancora una lista di grandi nomi, solisti o in gruppi, da Sabine Mayer a  Savall, da Sol Gabetta a Kolja Blacher, da Steven Isserlis a Mario Brunello con Giovanni Sollima, a dicembre, in una stimolante Suite italienne" a due violoncelli, fra musica antica e contemporanea.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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