L’incompiuta Zaide di Mozart nel programma autunnale dell’Opera di Roma
Rimodulato il programma del teatro della capitale per adeguarsi alle norme anticontagio
Al momento di chiudere la sua stagione estiva all’aperto, che ha totalizzato ventitremila spettatori con un incasso di un milione di euro, l’Opera di Roma ha comunicato i suoi programmi per la riapertura del Teatro Costanzi , profondamente modificati rispetto a quanto previsto prima dello scoppio della pandemia. Per rispettare le norme di sicurezza gli spettatori oscilleranno tra i 500 e i 700, a seconda di quanti saranno gli spettatori conviventi, che potranno essere sistemati a distanza ravvicinata. Si inizia con una breve serie di concerti che vedranno impegnati il coro e l’orchestra del teatro e alcuni cantanti del progetto “Fabbrica” Young Artist Program. Il primo di questi concerti, il 28 agosto, è dedicato a Vivaldi e precisamente a due delle sue composizioni più famose, le immancabili Quattro Stagioni e il Gloria. Il 3 settembre, con replica il 5, Paolo Arrivabeni sale sul podio per un “Tutto Verdi”, comprendente alcune delle pagine orchestrali e corali più celebri del maestro di Busseto. L’1 ottobre Jader Bignamini dirige la Petite Messe Solennelle di Rossini nella versione con orchestra.
Nel frattempo, il 22 settembre sarà andato in scena il balletto Le Quattro Stagioni, una coreografia creata da Giuliano Peparini nel rispetto delle norme aniticovid19 sul distanziamento e già rappresentata a luglio al Circo Massimo. Questo balletto sostituisce Notre-Dame de Paris, la celebre coreografia di Roland Petit, che era in programma prima dello scoppio della pandemia. Similmente sono stati cancellati The rake’sprogress ed Oedipus Rex di Stravinskij, sostituiti da Zaide, il Singspiel che Mozart iniziò nel 1779 e non portò mai a termine. Verrà proposto nella versione del libretto – il cui originale è andato perduto - immaginata nel 1986 da Italo Calvino, che non ha cercato un’impossibile ricostruzione dell’opera ma ha lavorato proprio sugli sviluppi della vicenda che l’incompiutezza può lasciar immaginare. La regia sarà di Grahm Vick e Chen Reiss, Juan Francisco Gatell e Markus Werba saranno gli interpreti principali. Sul podio Daniele Gatti. La prima è fissata al 18 ottobre.
Infine il 4 novembre andrà in scena una ripresa della Traviata– quella diventata famosa perché Valentino Garavani ha disegnato i quattro costumi di Violetta - con la regia di Sofia Coppola adattata questa volta alle norme antivirus. Sotto la direzione di Paolo Arrivabeni si alterneranno Suzana Marková e Claudia Pavone in Violetta, Sergey Romanovsky, Ivan Ayón Rivas e Alessandro Scotto di Luzio in Alfredo e Marco Caria e Simone del Savio in Germont padre.
Resta l’incertezza sul titolo che inaugurerà la stagione 2020-2021. Era stata annunciata La clemenza di Tito, con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Mario Martone. Ma alcuni giorni fa il regista napoletano ha rilasciato un’intervista in cui afferma che si starebbe pensando di sostituirla con Don Giovanni, e la ragione sarebbero le norme sul distanziamento, sebbene a prima vista sembrerebbe più facile rispettarle con una statica opera seria metastasiana che con lo scatenato dramma giocoso di Da Ponte, di cui oltretutto l’Opera ha già proposto appena un anno fa un importante – sebbene poco felice – nuovo allestimento di Vick.
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