Noseda "francese" alla Scala
Milano: successo per il concerto sul podio della Filarmonica della Scala
Felice ritorno di Gianandrea Noseda sul podio della Filarmonica della Scala nell'ambito della stagione sinfonica del teatro con una programma d'impronta francese. Il sognante Pelléas et Mélisande di Fauré, il folle Baiser de la fée del "parigino" Stravinskij e la maestosa Terza sinfonia di Saint-Saëns. Quest'ultima a dire il vero meriterebbe un organo vero - non andrebbe eseguita con un artefatto elettronico che riduce e circoscrive la fonte sonora - di fatti la sala non è mai stata invasa dai suoi accordi, solo le basse frequenze dei pedali sono riusciti ad avvolgere il pubblico, ma tant'è. Forse anche per questo motivo, Noseda ne ha dato una lettura mai strabordante per mantenere l'equilibrio col solista, trattenendo il volume dell'organico a tutto vantaggio della trasparenza, comunque una corretta esecuzione. Più riusciti i primi due brani, Fauré è stato tratteggiato con grazia ed eleganza dall'organico (esemplare la Siciliana); mentre i continui, temerari, ossessivi cambi di tempo di Stravinskij non hanno mai creato scompensi, col risultato di un ascolto limpido e spumeggiante. Lunghissimi applausi a termine serata per Noseda, che ancora una volta ha mostrato quanto sia ottima la sua intesa con la Flarmonica.
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