Due "Quarte" per Chailly
Scala: Quarta di Beethoven (inizia l'integrale delle sinfonie) e Quarta di Mahler
L'integrale delle sinfonie di Beethoven dirette da Chailly per la stagione sinfonica della Scala è cominciata dalla Quarta. Eseguita nel Duomo di Milano (luogo acusticamente esecrabile) il 24 settembre e abbinata alla Missa Papae Pauli di Luciano Chailly, poi replicata il 26 in sala e accoppiata alla Quarta di Mahler. A questa serata si riferisce la presente nota. Sarà forse per merito della più volte annunciata applicazione del metronomo originale, con cui gli strumentisti hanno dovuto fare i conti, rinunciando ad accontentarsi delle soluzioni abituali, fatto sta che l'orchestra scaligera ha assecondato perfettamente la lettura del direttore, dando si sé una prova eccellente. Per compostezza, definizione, carica energetica. Anche con grande attenzione al divagare sognante che spesso traspare nella partitura, segnatamente all'attacco del primo movimento. Insomma un'ottima esecuzione che fa ben sperare per gli altri otto appuntamenti.
Nella seconda parte della serata la Quarta di Mahler non è stata altrettanto convincente. I primi due movimenti sono sembrati privi di disegno unitario, talvolta perfino farraginosi; al terzo invece l'approccio è d'un tratto mutato, i due blocchi di variazioni si sono succeduti con una tensione palpabile che ha ridato anima all'esecuzione. Infondendola anche nel Lied finale, affidato al soprano Christiane Karg, elegante, ma dalla voce un po' esile.
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