Emozione Jansons

Milano: con la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks per la Nona di Mahler

Recensione
classica
Teatro alla Scala Milano
05 Febbraio 2017
La regola è stata rispettata, un'ottima esecuzione della Nona di Mahler la si misura anche dal silenzio dopo il morire in pianissimo delle ultime note degli archi. Così è stato per la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks con Mariss Jansons sul podio. Il maestro lettone, tornato alla Scala con la "sua" orchestra dopo il concerto dello scorso marzo (Settima di Šostakovič), ne ha dato una lettura memorabile ed emozionante. S'è preso il lusso di tempi lenti nel primo movimento per un'analisi meticolosa, contando sui fiati dell'organico che mai hanno avuto un attimo d'esitazione anche nei momenti delicati dove rimangono allo scoperto. Mentre ha ridato la carica ai due movimenti centrali, ma sempre con leggerezza e limpidezza quasi cantabile nei passaggi più eterei. Il quarto movimento è poi stato un invito a nozze per questo organico che passa con disinvoltura da sonorità prorompenti a rifiniture prossime al silenzio. Non per nulla gli archi sono riusciti a portare la tensione finale al parossismo. Jansons non ha fatto che confermare d'essere il depositario di una grande tradizione direttoriale e di trasmettere una inscalfibile gioiosità giovanile. Basti notare come sorride ai suoi musicisti durante l'esecuzione, quasi a volersi complimentare con loro. Al termine del concerto applausi a non finire per tutti, col maestro richiamato sul palco quando gli orchestrali se n'erano già andati.

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