Per la sua riproposizione de La Traviata creata da Mazzonis nel 2009, l’Opera di Liegi si è affidata alla bacchetta del giovane italiano Francesco Cilluffo che, per la prima volta sul podio dell’Orchestre Royal de Wallonie, ne ha dato una lettura brillante, piacevolmente ben cadenzata e pulita. Per contrasto la messa in scena sembra ancora più datata, anche se con qualche soluzione ancora molto apprezzabile. Un allestimento che Stefano Massonis di Pralafera ha ideato in chiave simbolista e introspettiva dei diversi caratteri, e che ben evidenzia con le scene di seminudo nel lettone il mestiere di prostituta, anche se di lusso, di Violetta; e come suggerisce già il grande buco della serratura che domina il sipario, e che quando è chiuso appare a specchio e riflette gli spettatori e li coinvolge ancora più nell’immedesimazione. Datati pure i costumi, creati dall’allora giovane stilista fiamminga Kaat Tilley, prematuramente scomparsa nel 2012, che oscillano dal romantico eccessivo al moderno ipercolorato. Quanto agli interpreti, noi abbiamo sentito il primo cast con il soprano rumeno Mirela Gradinaru nel ruolo del titolo e il tenore spagnolo Javier Tomé Fernandez in quello di Alfredo. La prima , all’inizio un po’ sottotono, è andata crescendo dando infine il meglio nelle arie più drammatiche. Il secondo dà subito una buona impressione, anche per il bel timbro e la buona dizione, ma nel susseguirsi degli atti mostra di avere ancora da lavorare nell’interpretazione risultando un po’ troppo rigido e freddo. Nel secondo cast invece i due italiani, Maria Teresa Leva e Davide Giusti, sono stati entrambi molto applauditi. Nel primo cast si è distinto poi il giovane baritono Mario Cassi, che ha ben interpretato il maturo Giorgio Germont, ben gratificato infatti dalla sala.
Interpreti: Mirela Gradinaru, Maria Teresa Leva (Violetta Valery), Javier Tomé Fernández, Davide Giusti (Alfedo Germont), Mario Cassi, Ionut Pascu (Giorgio Germont), Alexise Yerna (Flora Bervoix), Papuna Tchuradze (Gastone de Letoriès), Roger Joakim (Barone Douphol), Patrick Delcour (Marchese d'Obigny), Laura Balidemaj (Annina), Alexei Gorbatchev (dottor Grenvil)
Regia: Stefano Mazzonis di Pralafera
Scene: Edoardo Sanchi
Costumi: Kaat Tilley
Orchestra: Opéra Royal de Wallonie
Direttore: Francesco Cilluffo
Coro: Opéra Royal de Wallonie
Maestro Coro: Pierre Iodice
Luci: Franco Marri