L’apparato visivo del “Barbiere di Siviglia” in scena al Teatro Comunale di Bologna gode del riflesso delle stelle della scena pop-rock internazionale: i Beatles, Bjork, Marilyn Manson sono apparizioni che si manifestano nel solo vestiario, senza dare luogo a un vero sviluppo nella drammaturgia, tuttavia i loro abiti ricercati (di Gianluca Falaschi) si sposano con giochi d’ombra e silhouettes rivelatori delle più macabre pieghe della trama. La lettura registica ha infatti un sapore dolceamaro: Francesco Micheli tratta il tema – a lui caro fin dal suo “Roméo et Juliette” del 2011 – della violenza della segregazione femminile. Della commedia approfondisce il più tragico aspetto del rapporto tra Rosina e il tutore lascivo, così come l’ombra del triste destino che aspetta la neo-contessa (nel successivo capitolo della trilogia di Beaumarchais). Il dramma si svela pienamente nel finale: subito dopo un matrimonio celebrato sotto un feretro, le “quattro mura” austere in cui Rosina era rinchiusa sono diventate dorate, ma le si richiudono addosso come la medesima gabbia. Idee forti, che, se si leggono nelle intenzioni, non trovano sempre realizzazione pienamente coerente. Anche la resa musicale è controversa: Paolo Bordogna è sempre molto spassoso nelle sue interpretazioni buffe, ma forse Bartolo non è un ruolo perfettamente nelle sue corde; il Figaro di Julian Kim è privo della forza propulsiva che contraddistinguerebbe il mattatore; Aya Wakizono (Rosina), benché tratti le agilità con naturalezza, fatica a omogeneizzare i registri; René Barbera (Il conte di Almaviva) ha acuti pieni e rotondi, ma l’emissione diventa nasale nei recitativi. Eppure, se pur lo spettacolo a tratti sembra zoppicare, incontra i favori del pubblico, che si dimostra soddisfatto.
Interpreti: IL CONTE DI ALMAVIVA: René Barbera/Alessandro Luciano; BARTOLO: Paolo Bordogna/Marco Filippo Romani; ROSINA: Aya Wakizono/Raffaella Lupinacci; FIGARO: Julian Kim/Vittorio Prato; BASILIO: Luca Tittoto/Abramo Rosalen; BERTA: Laura Chierici; FIORELLO: Gabriele Ribis; UN UFFICIALE: Raffaele Costantini/Sandro Pucci.
Regia: Francesco Micheli
Scene: Nicolas Bovey
Costumi: Gianluca Falaschi
Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Carlo Tenan
Coro: Coro del Teatro Comunale di Bologna
Maestro Coro: Andrea Faidutti
Luci: Nicolas Bovey
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