L’”Elektra” del Teatro Comunale di Bologna è trasposta dal regista Guy Joosten dal palazzo miceneo di Agamennone a un’Europa anni quaranta. La tragedia familiare è immersa in una cornice cupa di rigore militare: una guerra è in corso, la dimora è fortificata, le divise nere dei seguaci di Egisto si distinguono dalle verdastre dei vendicatori di Agamennone e una schiera di carceriere tutte al femminile controlla Elettra.
La rappresentazione è di grande qualità. La direzione di Lothar Zagrosek alla testa dell’Orchestra del Teatro Comunale è tesa a sottolineare gli slanci espressionistici della partitura e ottiene un suono orchestrale ricco e dal notevole coinvolgimento. Elettra (Elena Nebera) si muove inquieta, l’emissione vocale generosa e convulsa. Indomita, forte, non si destabilizza nemmeno quando per un attimo la voce le si rompe. Più luminosa, Crisotemide (Anna Gabler) si dibatte per fuggire alla propria situazione di oppressione: lo squillare appassionaro della sua perorazione iniziale perché la sorella abbandoni i suoi propositi di vendetta si affievolisce mano mano che si nega alle proprie responsabilità.
La figura di Clitennestra (Natascha Petrinsky) colpisce per fluidità ed eleganza. L’uniformità tra gli estremi della voce non sarà perfettamente raggiunta, il registro di petto sarà forse abusato, ma la sua interpretazione è epurata da ogni traccia di isteria e Clitennestra è tratteggiata come una donna piena di dignità, ma indurita dalla vita: il suo atto di vendetta contro il marito era tanto legittimo quanto quello di Elettra contro di lei. Buone anche le apparizioni maschili. Dettagli scenici condiscono di raffinati richiami interni una lettura visiva e musicale che restituisce appieno il clima greve e d’orrore di cui è intrisa la partitura straussiana.
Interpreti: Klytämnestra – Natascha Petrinsky; Elektra – Elena Nebera/Elizabeth Blancke-Biggs; Chrysothemis – Anna Gabler/Sabina von Walther; Aegisth – Jan Vacik; Orest – Thomas Hall; Der Pfleger des Orest/Ein alter Diener – Luca Gallo; Die Vertraute/Zweite Magd – Alena Sautier; Die Schleppträgerin/Vierte Magd – Aleonora Contucci; Ein junger Diener – Carlo Putelli; Die Aufseherin – Paola Francesca Natale; Erste Magd – Constance Heller; Dritte Magd – Daniela Denschlag; Fünfte Magd – Eva Oltivànyi.
Regia: Guy Joosten
Scene: Patrick Kinmonth
Costumi: Patrick Kinmonth
Orchestra: Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Lothar Zagrosek
Coro: Teatro Comunale di Bologna
Maestro Coro: Andrea Faidutti
Luci: Manfred Voss